IL FUNAMBOLO WALLENDA STUPISCE ANCORA IL MONDO: POCO PIU’ DI 20 MINUTI PER ATTRAVERSARE IL GRAND CANYON SENZA PROTEZIONI.

L'Eco del Monte e del Padule 24 Giugno 2013 0
IL FUNAMBOLO WALLENDA STUPISCE ANCORA IL MONDO: POCO PIU’ DI 20 MINUTI PER ATTRAVERSARE IL GRAND CANYON SENZA PROTEZIONI.

Poco piu’ di venti minuti per attraversare il Grand Canyon su un cavo d’acciaio a 457 metri di altezza e senza alcuna rete di protezione.

Così il 34enne Nik Wallenda e’ tornato a stupire il mondo con una nuova impresa da brividi. A solo un anno di distanza dalla ‘traversata’ delle Cascate del Niagara, maglietta blu e jeans, una lunga asta in mano, il funabolo americano ha tenuto i suoi fan col fiato sospeso mentre lottava contro il vento – piu’ forte del previsto – per conquistare l’altra sponda del fiume Little Colorado, in Arizona, a un altezza pari a quella dell’Empire State Building.

“Le braccia mi fanno male in un modo che non potete immaginare”, ha confessato alla fine della traversata, avvenuta domenica e durata esattamente 22 minuti e 54 secondi. L’impresa e’ stata trasmessa in diretta tv (con una differita di 10 secondi per eventuali imprevisti) da Discovery Channel in ben 200 Paesi e accompagnata da 700mila messaggi su Twitter.

Wallenda, che ha gia’ conquistato sette record mondiali con le sue performance, si preparava alla sfida da quattro anni e aveva programmato di rispondere alle domande dei giornalisti mentre camminava sulla fune. Ma, dopo pochi minuti, si e’ reso subito conto di aver bisogno di tutta la sua concentrazione.
Cosi’ ha iniziato a pregare, proprio come aveva fatto ‘sopra’ il Niagara: “Lode a Dio, e’ straordinario. Grazie Gesu’ per questa vista meravigliosa”, ha esclamato.

In costante contatto radio col padre, il 34enne si e’ inginocchiato poco prima della meta’ del percorso, per fermare il movimento oscillatorio della fune: e’ stato forse il momento piu’ critico, come confermato da lui stesso. “A quel punto c’erano raffiche di vento, stava diventando davvero, davvero difficile”, ha spiegato. Ha continuato a pregare, ad alta voce, passo dopo passo. E quando ha smesso di rivolgersi al cielo, ringraziando Discovery Channel “per aver creduto in me”, la tensione si e’ sciolta di colpo e Wallenda ha percorso rapido gli ultimi metri, riconquistando la terra ferma.

IL MOMENTO PIU’ CRITICO DELL’IMPRESA. NIK SI INGINOCCHIA E SI FERMA.

Infine l’abbraccio liberatorio con la moglie Erendira e i tre figli, senza dimenticare l’omaggio al nonno Karl, anch’egli funambolo, morto nel 1978 mentre tentava la traversata fra due palazzi di Porto Rico.

Fonte: AGI.IT

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