IL SETTORE DELL’ANTIQUARIATO A BIENTINA IN CRISI PROFONDA. PARLANO I POCHI “SUPERSTITI”…

L'Eco del Monte e del Padule 9 Novembre 2014 0
IL SETTORE DELL’ANTIQUARIATO A BIENTINA IN CRISI PROFONDA. PARLANO I POCHI “SUPERSTITI”…

C’era un tempo la Bientina famosa per il mercato del mobile d’antiquariato, con oltre 30 commercianti qualificati pronti a prendersi cura di una clientela proveniente da ogni parte d’Italia.

C’era un tempo in cui ogni giorno qualche VIP capitava dalle nostre parti in cerca di un “pezzo speciale”. Da Marcello Mastroianni a Peppino Di Capri, da Giovanni Spadolini – fine esperto di antiquariato – a Franco Battiato, per finire con l’indimenticabile visita dell’istrionico Vittorio Sgarbi nei primi anni ’90, la città di San Valentino richiamava in quanto piazza ideale per assecondare il proprio gusto estetico e – perchè no ? – investire in maniera intelligente i propri guadagni.

Adesso, quella Bientina non c’è più. A partire dai primi anni del nuovo secolo, ed ancor più dal 2008 (anno di inizio della recessione) il mercato è in crisi, e nulla sembra far sperare in un’inversione di tendenza. Delle oltre 30 attività ne sono rimaste 5, tutte concordi, con sfumature necessariamente diverse, nell’intravedere un prossimo futuro tutt’altro che incoraggiante.

CARLO NERI

Carlo Neri, che ha aperto la sua mostra nel 1968, propone forti promozioni per invogliare la clientela ad acquistare i pezzi in magazzino: “Sembra paradossale, ma invece che lievitare i prezzi stanno decisamente calando – esordisce – L’offerta dei fornitori abituali non manca e se ne sono aggiunti di nuovi. Questo è proprio il momento adatto per acquistare”. Sempre che il compratore abbia delle riserve di “liquidi” a disposizione, naturalmente. “Naturalmente – risponde il signor Neri – Ma la crisi economica è solo uno dei fattori che hanno determinato il disinteresse verso il mobile di antiquariato. I cambiamenti sociali, i costumi familiari, le dimensioni delle abitazioni, la perdita dei valori da trasmettere, sono tutti elementi che non remano a nostro favore”.

FRANCESCA PACINI BATTAGLIA

Un’analisi che anche Francesca Pacini Battaglia, titolare del “Vecchio Borgo” in piazza Vittorio Emanuele, condivide: “Anche noi abbiamo in essere una vendita promozionale per dare respiro ad un mercato asfittico come non mai. Il crollo dipende anche da un mutamento profondo dei gustii, che ora prediligono la funzionalità a discapito del valore dell’oggetto. Questa situazione ha cancellato la folta schiera di artigiani che costituivano “l’indotto” del mercato del mobile antico: restauratori, lucidatori, ebanisti… tutti mestieri che non esistono più”.

GABRIELE RETINI

Gabriele Retini titolare con il fratello Gionata dell’omonima azienda in via del Tiglio, la pensa in maniera solo leggermente diversa: “Iniziammo a commerciare in quella che fino allora era solo una passione 20/25 anni fa, quando il mercato era fiorente. Oggi dobbiamo ingegnarci, tanto che sul retro della mostra abbiamo un laboratorio di restauro”.

Dalla nostra indagine esce un quadro fosco su questa realtà che solo sino a 20 anni fa era un vanto per l’intero territorio. Certamente un crisi “della quale non si intravede la via d’uscita” ci ha confessato un noto commerciante che raccomanda l’anonimato “tanto da pensare di chiudere baracca e burattini, se non fosse per le rimanenze di magazzino”.

Difficile controbattere ad argomentazioni così “toste”, ma se pensiamo che gli antichi Romani amavano importare oggettistica e opere d’arte dalla Grecia o addirittura dall’antico Egitto, è naturale che gli ultimi antiquari bientinesi non vogliano arrendersi a questa fase di contrazione dei mercati. Sarà solo un momento, apparentemente infinito, ma pur sempre un momento.

La storia non mente mai.

Francesco De Victoriis

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