4 NOVEMBRE 1966: L’ALLUVIONE A CALCINAIA RACCONTATA DAL SINDACO LUCIA CIAMPI

L'Eco del Monte e del Padule 31 Ottobre 2016 0
4 NOVEMBRE 1966: L’ALLUVIONE A CALCINAIA RACCONTATA  DAL SINDACO LUCIA CIAMPI

Il 4 Novembre 1966 l’Arno faceva paura anche a Calcinaia, ed è un testimone d’eccezione, il sindaco di Calcinaia Lucia Ciampi, a ricordarlo in occasione del 50° anniversario del grande alluvione dell’Arno.

Dalle parole del sindaco traspare l’agghiacciante ricordo di un giornata trascorsa con gli occhi incollati allle acque del fiume che salivano sempre di più, di fronte agli sguardi increduli di una popolazione capace solo di osservare impotente l’acqua che si riversava nelle vie del centro, lambendo case, invadendo piazze, sommergendo campi e coltivazioni.

Ricordo come ora di aver preso in braccio il mio gatto bianco, Briciola, e di aver seguito mia madre e mio padre fuori casa – ricorda il sindaco – In mano avevo lo stretto indispensabile per passare la notte all’addiaccio. Avevo appena 16 anni ed abitavo con i miei genitori di fronte al Lungarno Mazzini – prosegue – Dalla nostra abitazione potevamo vedere le acque dell’Arno che superavano il muro di cinta senza alcuna difficoltà, nonostante gli opportuni rinforzi posti in essere laddove si supponeva che ce ne fosse stato bisogno”.

Il corso principale del paese con tutte le vie traverse si erano trasformati in veri e propri torrenti – va avanti Lucia in questa carrellata di ricordi – l’acqua scorreva indisturbata, arrivava fin sopra le caviglie di chi si azzardava ad attraversare la strada per necessità di spostamento”.

Il sindaco di Calcinaia Lucia Ciampi ha ricordato per noi quella notte terribile di 50 anni fa

Il sindaco di Calcinaia Lucia Ciampi ha ricordato per noi quella notte terribile di 50 anni fa

Comunque avevamo preso i nostri accorgimenti – prosegue il racconto – la notte di quel 4 novembre la passammo a casa di mia sorella che viveva in via Vittorio Emanuele. A dire il vero non temevamo che la nostra casa venisse danneggiata in maniera grave, se non addirittura distrutta, ma la piena incuteva comunque molta paura. Preferimmo perciò evacuare”.

La situazione a Calcinaia rimase di forte apprensione per molte ore – conclude – Il letto del fiume non riusciva a contenere tutta quell’acqua che scorreva come impazzita, portando con sé tutto quello che raccoglieva nel suo passaggio”.

Poi arrivarono i momenti più drammatici di quel giorno indimenticabile di 50 anni fa: “In un punto si creò addirittura una crepa nel muro d’argine – ricorda ancora Lucia Ciampi attingendo ai suoi ricordi di adolescente – Ma le cose cambiarono in maniera decisa quando si ruppe l’argine del fiume Era in località La Montagnola, a Pontedera. Poi l’argine venne “rotto” intenzionalmente a poca distanza per fare in modo che l’acqua defluisse in una zona disabitata e parzialmente improduttiva. Fu saggiamente scelto “il male minore”; a quel punto la forza dell’acqua finalmente si placò, e tutti noi potemmo tornare nelle nostre case senza più il timore di venir trascinati via dalle forze della natura”.

FONTE: UFFICIO STAMPA DI CALCINAIA

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