Confidiamo che, per una volta, l’argomento trattato incontri l’apprezzamento “bipartisan” della comunità cascinese, e non provochi una sollevazione di polemiche gratuite e feroci, considerata l’eredità culturale e pedagogica lasciata dalla storica “scuolina delle suore”.
Adesso l’Istituto, pur mantenendo stretti contatti con l’Arcidiocesi di Pisa, si avvale di personale docente e non docente laico: insegnanti, maestre e addette alla refezione ed alla pulizia dei locali che con il loro trasporto verso “bipartisan”, interessante, stimolante e possibilmente apprezzato da larghi strati della società cascinese.
La scuola Santa Teresa di corso Matteotti, dall’inizio del mese di novembre si è dotata di un defibrillatore automatico grazie al contributo volontario dei genitori dei ragazzi e delle ragazze che frequentano l’Istituto.
Un investimento non da poco per le finanze di un’istituzione ogni anno costretta a fare i conti con le offerte da proporre ai genitori che apprezzano la serietà ed affidabilità delle “Teresiane” (altro nome con il quale è conosciuta la scuola dai cascinesi più “attempati”).
L’Istituto ricorda che ogni prima domenica del mese (in occasione di MERCANTICO), la scuola sarò aperta dalle 15:30 fino all’ora di cena per un OPEN DAY – un pomeriggio a disposizione per visitare gli ambienti della scuola, le aule, i laboratori ed avere un colloquio con le insegnanti della scuola materna, della primaria e della secondaria.
Dalla metà del mese di dicembre inoltre, sarà possibile visitare la tradizionale mostra dei “PRESEPI DAL MONDO”, arrivata negli anni scorsi a raccogliere oltre 750 sacre rappresentazioni, provenienti dai quattro angoli della terra, per una superficie espositiva di più di 100 mq.
“Sono ormai tredici anni che allestiamo la mostra – dicono le insegnanti della scuola paritaria Santa Teresa – una storia che ha visto da sempre il contributo di decine e decine di persone e di tutti i ragazzi che frequentano le scuole da noi”.
Un’esposizione ingiustamente sottovalutata, in specie in periodi come gli attuali, quando l’universalità della fede, l’ecumenismo ed i buoni sentimenti dovrebbero essere ostentati e reclamizzati in ogni loro aspetto.
La dottoressa Chiara Bertini, che della mostra è un po' “l'anima”, ci spiega
perchè vale la pena fare un giretto a Cascina, in corso Matteotti, e “visitare i
presepi dalle Teresiane”: “E' una collezione di rappresentazioni provenienti
da tutto il mondo, nata quasi per caso, ma particolarissima perchè in ogni
scena raffigurante la sacra famiglia, il bue e l'asinello, sono riscontrabili le
eredità culturali di chi ha allestito le scene”.
Che le "opere" - perchè di vere e proprie rappresentazioni artistiche si tratta.. -
vengano dal Senegal, dalla Colombia o dal Cile, dal Tibet, dal Giappone o
dall'Australia, i presepi di Cascina faranno vivere il Natale con spirito lieve e
sereno.
“Quando decidemmo di estendere oltre i confini del nostro piccolo territorio la
raccolta delle testimonianze sui diversi modi di vivere il Natale, non pensava=
mo certamente che saremmo arrivati fino a qua prosegue Chiara – I primi pre=
sepi venivano da San Prospero, da Casciavola, da Marciana...
Esultammo quando riuscimmo a convincere le parrocchie di San Pietro in
Palazzi e Pietrasanta ad esporre le proprie creazioni, oggi ci inviano testimo=
nianze del Natale dal Burkina Faso, dal Burundi, dalla Palestina ed Israele,
dal Vietnam, dalla Corea e dal Libano... Ne abbiamo fatta di strada..!”.