Parà morto nel 1999, la commissione chiude il caso: fu aggredito non suicidio

L'Eco del Monte e del Padule 6 Dicembre 2017 0
Parà morto nel 1999, la commissione chiude il caso: fu aggredito non suicidio

Nella relazione finale si parla di “NONNISMO TOLLERATO”, ora sia fatta giustizia per Emanuele Scieri

PISA, 6 dicembre – Emanuele Scieri, il paracadutista siciliano trovato morto ai piedi della torretta di esercitazione della caserma “Gamerra” di Pisa il 16 agosto del 1999, fu aggredito e ucciso, non si suicidò.

L’ipotesi del suicidio fu suggerita dal comando della Folgore, ma dopo 20 mesi di indagine, la Commissione parlamentare d’inchiesta ha terminato il suo lavoro, sconfessando il comando militare e concludendo che “alla Gamerra c’era “un’altissima, sorprendente tolleranza verso comportamenti di nonnismo” si lwggw nel documento finale, ora “speriamo che il nostro lavoro posso restituire verità e giustizia alla memoria di Emanuele”.

La presidente della Commissione Sofia Amoddio (PD) spiega di “un lavoro puntale ed approfondito, nel quale sono state acquisite quasi seimila pagine di documenti e 45 di audizione”.

La Procura di Pisa riaprirà così le indagini sul caso, intrecciando i dati acquisiti nel 1999 dalla magistratura con nuovi i nuovi elementi accertati dalla Commissione.

Alla Gamerra avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia”, inoltre “gli elementi riscontrati consentono di escludere categoricamente la tesi del suicidio o di una prova di forza alla quale si voleva sottoporre Emanuele Scieri scalando la torretta – ha proseguito la Presidente Amoddio.

La tesi che suggerita ne 1999 dalla Folgore parlava di una sorta di “catena di comando”, ma la consulenza cinematica effettuata da una squadra di tecnici specializzati ha accertato che la presenza di una delle scarpe di Scieri fu ritrovata troppo distante dal cadavere, “inoltre la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio sinistro, sono del tutto incompatibili con una caduta dalla scala e mostrano chiaramente che il giovane é stato aggredito prima di salire sulla scaletta”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La commissione ha fatto emergere “le falle e le distorsioni di un sistema disciplinare fuori controllo ed ha rintracciato elementi di responsabilità depositandoli presso la Procura della Repubblica di Pisa”.

La presidente parla di “errori grossolani e responsabilità evidenti”, nonchè “numerose anomalie nell’effettuazione dei rilievi e dei sopralluoghi sulla scena del crimine: dalle audizioni degli stessi carabinieri che effettuarono i rilievi, apprendiamo che intervennero tre nuclei diversi dell’Arma dei Carabinieri e che le operazioni di rilevamento presero avvio in assenza del Pm e senza la presenza dei Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo numero di telefono”.

FONTE: ANSA

 

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