Due gatti inzuppati che passeggiano sotto la pioggia
cantano in vernacolo e hanno nostalgia di un mondo che esiste solo
nei racconti.
I Gatti Mézzi, gruppo pisano, rinnovano la canzone d’autore, ironica
e dissacrante, colta e insieme popolare, che si ispira a Paolo Conte
e a Tom Waits, al jazz manouche e a Giorgio Gaber con canzoni
leggere, la verace ironia, una lucida amarezza, e musiche oniriche
da fischiettare.
“Vestiti leggeri” è il loro quinto disco, diverso, intimo e disilluso, dove
la melodia liquida e salata, malinconica e sognante di “Marina” riprende
ritmo con il beat di “Ti c’ho beccato”, dove lo swing sonnolento di
“L’amore ‘un lo faccio più” si trasforma nel “Delirio (tittitti)” di un uomo
in preda alla propria inaspettata solitudine. “Vestiti leggeri perché non ci
siamo coperti, siamo usciti allo scoperto
con un disco che è una confessione, ma non di peccati, non c’è
vergogna, non c’è remissione. È una confidenza intima, di quelle che
fai un pò briào ar tu’ migliore amico.
Gli racconti un po’ delle tue di paure. La paura di impazzire, la paura
di perdere tutto, anche la casa, la paura di non sapere più cos’è di
preciso l’amore, la paura di dimenticarsi un padre che fu e quella di
veder cambiare il posto che ami di più al mondo. Si parla tanto di
donne, nel bene e nel male, ma senza fare sconti cavallereschi”.
Durante la serata servizio speciale bar by Arte Grappe Lo spettacolo
è distribuito da L.E.G. srl
INGRESSO GRATUITO