“STAI GIU’, CHE ORA VENGONO QUELLE F… A MASSAGGIARTI !”. E’ BUFERA SULL’ARBITRO DI PISA-PONTEDERA.

L'Eco del Monte e del Padule 18 Ottobre 2013 0
“STAI GIU’, CHE ORA VENGONO QUELLE F… A MASSAGGIARTI !”. E’ BUFERA SULL’ARBITRO DI PISA-PONTEDERA.

Il derby toscano di prima divisione tra Pisa e Pontedera fa ancora parlare di sé ad oltre 10 giorni dall’epilogo della sua prima manche. Dopo la sfida sul campo (vinta a tempo scaduto ed in modo rocambolesco dai granata di mister Indiani) e le – peraltro poche ed isolate – scaramucce verbali ed accenni di sfottò, è il comportamento dell’arbitro dell’incontro D’Angelo della sezione di Ascoli a rinfocolare una rivalità sportiva in realtà mai decollata.

A provare ad aggiungere un po’ di sale alla contesa sarebbero le parole di apprezzamento pronunciate dalla giacchetta nera nei riguardi di due avvenenti barelliere: “Stai giù, che ora arrivano quelle due belle fighe a massaggiarti”, avrebbe detto il Signor D’Angelo ad un giocatore granata colpito da crampi verso il termine della gara. Frase “incriminata” riferita dal giornalista Giuliano Fontana nel corso della trasmissione TV “Il Nerazzurro di Massimo Marini” e che ha da subito scatenato un’indignata sollevazione di proteste della tifoseria pisana nei confronti del direttore di gara. Ma siamo certi che se il confronto fosse terminato con la vittoria degli uomini di Pagliari ci si sarebbe appellati al presunto sessismo dell’arbitro per giustificare questa inopinata sconfitta ?

Che il Signor D’Angelo possa essere stato poco educato e cortese e pacifico, che le sue scuse (magari acompagnate da un omaggio floreale) debbano arrivare alle due volontarie è obbligo; ma da qui a sollevare un caso mediatico su un arbitro che si “lascia andare” ad un apprezzamento forse un po’ greve ma del tutto umano, ci sembra… eccessivo.

Tanto che, a quanto pare, “il topolino ha partorito la montagna”; ovvero, nessuna denunce formale è stata sporta e per questo motivo non ci sarebbe alcun procedimento disciplinare in corso.

 

I due tecnici Pagliari e Indiani

FONTE: IL TIRRENO

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