È arrivata la sentenza definitiva del Consiglio di Stato, in virtù della quale è stato respinto il ricorso di Vodafone, Fastweb e Wind 3.
Nella questione vi rientra anche Tim e non vi è ragione di credere che la decisione sulla compagnia telefonica di stato possa essere diversa, considerato il fatto che la vicenda e le ragioni delle parti sono le stesse degli altri operatori.
Risultano coinvolti circa 10 milioni di clienti ai quali sono stati “illegittimamente erosi giorni” a partire dal giugno 2017, con il risultato di pagare, di fatto, tredici mensilità invece che dodici.
Gli operatori dovranno così comunicare i rimborsi agli utenti che non hanno accettato le misure compensative, come bonus, regali, giga in omaggio.
Ora le compagnie dovranno restituire i giorni illegittimamente erosi. I giorni di rimborso che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri utenti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018. Gli operatori dovranno posticipare la data di decorrenza della fattura per un numero di giorni pari a quelli erosi (eventualmente spalmati su più fatture)”.