SIGARETTE ELETTRONICHE AL BANDO DAI LUOGHI PUBBLICI. E’ UFFICIALE, L’ITALIA COME LA FRANCIA.

L'Eco del Monte e del Padule 4 Giugno 2013 0
SIGARETTE ELETTRONICHE AL BANDO DAI LUOGHI PUBBLICI. E’ UFFICIALE, L’ITALIA COME LA FRANCIA.

Il Consiglio superiore di sanità (Css), ha stabilito nuove regole sulle e-cig. Come in Francia saranno bandite negli uffici, nei bar e nei ristoranti.

Anche in Italia, quindi, semi-stop alle e-cig, ed era solo questione di tempo… L’autorevole parere che il Consiglio superiore di sanità (Css) ha trasmesso al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, era ampiamente atteso dall’opinione pubblica, addirittura “invocato” dai tabaccai e da quanti sul commercio delle sigarette tradizionali hanno investito in passat.

Tra questi, è ovvio, lo stesso STATO ITALIANO, il maggior produttore di sigarette e suoi derivati (sigari, tabacco) della penisola.

Ma quando si tratta di trarre profitto non sembrano esserci “politiche eticamente ineccepibili che tengano”, basti pensare alle campagne di cui lo stato si fa promotore (contro la dipendenza dal gioco d’azzardo, a sostegno della ricerca contro i tumori, ecc…) e l’evidente contraddizione quando sforna concorsi a premi (“gratta e vinci”, “turista per sempre”, autorizzazioni alle innumerevoli Sale Giochi che vanno nascendo come funghi per tutto il Bel Paese.

Ma non è finita qui: perchè le autoità governative, sempre puntuali nello smorzare i toni e gli allarmismi quando vanno proliferando voci false e tendenziose in tema di salute pubblica (le rassicurazioni sui recenti casi di SARS proprio in Toscana ne sono un esempio…), non interviene a smentire certe credenze – del tutto inventate da chi è interessato al perdurare del vizio del fumo – che narrano di un numero imprecisato di “svappatori” (fumatori di sigaretta elettronica) ricoverati in ospedale ed IN GRAVI CONDIZIONI perchè “trovati con l’acqua nei polmoni”…! NIENTE DI PIU’ FASULLO E SVERGOGNATAMENTE INTERESSATO !

Perchè se è vero che gli effetti a lungo termine dell’uso della e-cig non è ancora noto e studiato, se è verissimo che negli olii aromatizzti che costituiscono la “benzina” della sigaretta elettronica è comunque contenuta una percentuale variabile di nicotina (dannosa per l’organismo), è altrettanto palese che l’invenzione di una fandonia come quella appena citata andrebbe catalogata insieme alle favole per spaventare i bambini.

Come sarebbe possibile, ci chiediamo, subire un edema polmonare (liquido nelle cavità alveolari dei polmoni) attraverso l’aspirazione di poche “boccate” all’ora di vapore acqueo (che è ciò che esce dalla e-cig), quando esistono intere classi lavoratrici (minatori, operai, subacquei, per non parlare dei milioni di esseri umani che vivoni nei dintorni dell’equatore, con tassi di umidità che sfiorano spesso l’80%), che non soffrono di edema polmonare ?

Tornando al tema di apertura (il divieto della e-cig in luoghi pubblici), saranno necessarie precauzioni per l’utilizzo delle ‘bionde elettroniche’ fra i giovani e le categorie a rischio come, ad esempio, le donne in gravidanza. Secondo gli esperti del Css fumare la sigaretta elettronica è pur sempre fumare. Per questo, in un parere non vincolante, spiegano che è necessario applicare le stesse misure adottate per il tabacco.

La Francia. Una decisione quella del Css preceduta di qualche giorno da quella della Francia. Il ministro francese della Sanità, Marisol Touraine, ha vietato le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici, dopo la diffusione di uno studio di Bertrand Dautzenberg, professore di Pneumologia dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi. Il luminare consiglia il 

divieto di consumo delle e-cig nei luoghi pubblici e l’istituzione di un sistema di autorizzazioni per la vendita. È vero che la sigaretta elettronica può aiutare a smettere di fumare, ma secondo l’esperto, non è sana al 100% e il suo libero uso potrebbe incitare al consumo Soddisfazione dopo la decisione del Css è stata espressa dal Codacons che aveva inviato una diffida al ministero della Salute e a quello dello Sviluppo economico, chiedendo di analizzare i liquidi che alimentano le sigarette elettroniche. Una misura necessaria, spiega l’associazione di consumatori, “al fine di eliminare ogni rischio di diffusione di sostanze tossiche e/o nocive per la salute umana e per l’ambiente”.

I dati. Secondo un’indagine dell’Istituto superiore di sanità-Doxa, 500.00 fumatori sono passati abitualmente alla e-cig, spesso abbinandola a quella tradizionale. Piacciono, soprattutto a giovani e giovanissimi, anche perché si pensa che le sigarette elettroniche facciano meno male e possano essere utili a smettere con le ‘bionde’ tradizionali. Nella fascia d’età 15-24 anni, infatti, la prevalenza dei consumatori di e-cig è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali. Dallo studio emerge però che solo il 10% di chi è passato alla e-cig (in genere da non più di qualche mese) ha effettivamente detto addio alle ‘bionde’. Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo (chi poco, chi drasticamente) il fumo delle sigarette tradizionali mentre c’è uno ‘zoccolo duro’, circa il 22%, che non ha cambiato le sue abitudini rispetto alle bionde e fuma le une e le altre.

Gli effetti del fumo. Pesanti per la salute gli effetti del fumo. I numeri parlano di 38.500 nuove diagnosi di tumore al polmone nel 2012 soltanto in Italia, un quarto le donne, in crescita di quasi il 60 per cento in dodici anni. Per non parlare delle morti fumo-correlate. Il tabacco continua a uccidere ogni anno circa 6 milioni di persone nel mondo, in Italia circa 83.000. Sono fumatori e non fumatori. Una dipendenza che causa circa 30 malattie. Si muore per tumori polmonari, bronchite cronica, enfisemi o malattie cardiovascolari. 

Fonte: Repubblica.it

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