In periferia di Pontedera, sul lato “nord – est” dell’ampio parcheggio dove viene solitamente allestita la fiera di San Faustino all’interno della struttura comunale che già ospita alcuni uffici, è stato inaugurato oggi il laboratorio di agraria dell’Istituto tecnico “Enrico Fermi”.
Il punto di arrivo di un percorso iniziato nel 2012, il fiore all’occhiello di una scuola e di un percorso di studi che ha aggiunto ai suoi indirizzi proprio in quell’anno l’agronomia, scommettendo sulle potenzialità della materia e dell’argomento anche nella prospettiva di eventuali possibilità di occupazione.
“Scommessa vinta – hanno sentenziato il sindaco di Pontedera Simone Millozzi ed il dirigenet scolastico del “Fermi” ing. Luigi Vittipaldi – Quattro anni fa erano in pochi a condividere l’intuizione che Pontedera potesse raccogliere la sfida di un vocazione agricola, ma il “Fermi” ha saputo intercettare le richieste provenienti dai territori limitrofi – la Valdera in primis – che sull’agricoltura, sulle innovazioni, sulla tecnologia applicata alle coltivazioni basano la loro economia e ripongono tante speranze”.
“Con questo laboratorio, realizzato grazie al contributo della provincia di Pisa, ma soprattutto dell’Unione Valdera e della scuola, ci prefiggiamo di supportare gli studenti che hanno scelto il contatto con la terra come loro futuro professionale – ha commentato Lucia Ciampi, sindaco di Calcinaia con delega all’istruzione in seno all’Unione Valdera.
“È grazie alle risorse messe in campo dall’Unione Valdera – continua la delegata all’istruzione per l’Unione – che abbiamo potuto mantenere un impegno che avevamo precedentemente assunto insieme alla Provincia. Il traguardo che oggi tagliamo è fondamentale soprattutto per i nostri giovani, che potranno avvalersi di un ampliamento dell’offerta didattica e di un contatto più diretto con la realtà della produzione, dunque con il mondo del lavoro. Un ringraziamento sentito è quindi da rivolgere a tutti coloro che hanno concorso a questa realizzazione, prova concreta che dall’unione delle forze escono i risultati migliori e più difficili da conseguire”.
“Nei 2,1 ettari messi a nostra disposizione già vedo l’installazione di alcune serre automatizzate adatte ad accogliere colture particolarmente sensibili al clima e addirittura delle arnie per l’apicoltura – azzarda una previsione l’ingegner Vittipaldi – La mia formazione stessa fa sì che sia assolutamente ben predisposto nei confronti dell’innovazione tecnologica; un laboratorio come questo potrà permettere ai nostri studenti (già dal prossimo anno i primi diplomati…) una formazione adatta a trovare fin da subito soluzioni occupative nel mondo del lavoro”.