Parafrasando il titolo di una delle opere più note del maestro della satira politica Jonathan Swift (“Una modesta proposta” , 1729), riportiamo un intervento del Consigliere di opposizione – “Per i cittadini” – in Consiglio Comunale di Vicopisano che prende le mosse dal servizio di raccolta differenziata offerto da GEOFOR sul territorio.
“Spazzatura differenziata a Vicopisano
L’impegno occorrente per differenziare i rifiuti, si affronta con spirito di sacrificio teso a salvare l’ambiente e ad allontanare gli spettri degli inceneritori. Un incentivo andrebbe dato al lavoro del cittadino che a monte separa le varie tipologie dei rifiuti: Geofor, risparmiando mano d’opera, ricicla materiali già selezionati. Se il recupero della carta, come si rileva dal piano finanziario TIA 2012, ha prodotto € 10.331,18, somma di cui hanno tratto vantaggio tutti gli utenti, e se trasferire rifiuti al centro di raccolta del Marrucco e del Paduletto, genera in base alla tipologia e alla quantità uno sconto sulla bolletta, non si capisce perché non lo si possa fare per tutto il materiale che differenziamo a casa, suddividendolo nei contenitori evidenziati dalla diversa colorazione (blu/multimateriale, marrone/organico, giallo /carta, nero/indifferenziato). Invitiamo l’Amministrazione a contattare Geofor Spa e ad intavolare una trattativa in tal senso sulla base di un piano progettuale da definire di comune accordo, i cui benefici dovranno ripercuotersi su tutti gli utenti. In ogni caso il comune dovrebbe e potrebbe guadagnare dalla spazzatura !!! Già esistono modi per incentivare la buona pratica della differenziazione remunerando i cittadini. Nella grande distribuzione o nelle scuole si stanno diffondendo postazioni di raccolta automatica con accesso libero, da cui si ottengono sconti o buoni da utilizzare per la spesa, ma anche premi di altra entità come avviene nel nord Europa. Addirittura i comuni possono attivare degli ecopunti tramite un’azienda che ha realizzato una catena di negozi di raccolta materiali di scarto in franchising. I punti vendita si chiamano ‘Ecopunto’, dove si acquista immondizia come plastica, carta, alluminio, ferro e pet da privati cittadini per rivenderla a consorzi di riciclaggio. Con questo modo tutti ci guadagnano: i cittadini, il titolare del negozio franchising, che appunto può essere un comune e i consorzi di riciclaggio. Analisti indipendenti spiegano che il sistema può fruttare fino a 2.500 euro mensili, tanto che nel 2008 il Codacons ha premiato l’Ecopunto come miglior progetto in campo ambientale e per la tutela del consumatore. Che cosa aspettiamo per aprirsi ai nuovi impulsi evitando di stare al palo?
Marrica Giobbi consigliere comunale del gruppo:‘Per i Cittadini’”