RAPINA ALLE POSTE DI BUTI: TERZO COLPO DALL’INIZIO DELL’ANNO.

L'Eco del Monte e del Padule 25 Gennaio 2013 1
RAPINA ALLE POSTE DI BUTI: TERZO COLPO DALL’INIZIO DELL’ANNO.

Anche Buti assaggia il clima di terrore sino ad oggi esclusivo delle grandi città o dei centri più popolosi. Il piccolo paese, arroccato ai piedi del monte Serra, è stato ieri vittima di un episodio di criminalità concretizzatosi nella rapina all’unico ufficio postale, in piazza San Francesco. I due rapinatori, che potrebbero essere due balordi dato che la scelta logistica dell’obiettivo non può dirsi sicuramente felice – Buti è attraversata da una sola strada, che porta verso il Monte Serra o scende verso Cascine -, si sono presentati nell’ufficio postale verso le 13:30, poco prima l’orario di chiusura. Hanno intimato ai due impiegati presenti di abbassare la testa (cosa prontamente eseguita, per cui è stato possibile solamente osservare per una manciata di secondi il volto di uno dei due malviventi “Pur con il passamontagna, o forse proprio per quello, aveva un ghigno terribile, sembrava uscito dall’inferno per l’evidente tensione” ci ha detto uno dei testimoni), ed hanno arraffato la refurtiva: 3000,00 €uro.

Tutto sommato una cifra risibile, se pensiamo al rischio fatto passare ai dipendenti delle Poste, ad eventuali astanti e per loro stessi. “Abbiamo avuto modo di vedere solamente le scarpe dei rapinatori, perchè sotto la minaccia di un fucile non ci sembrava veramente il caso di mettersi a fare gli eroi” trova il tempo di scherzare un dipendente reduce dalla brutta esperienza “ogni possibile dettaglio utile alle indagini lo abbiamo riferito alle forze dell’ordine, l’unica cosa che possiamo confermare è un accento “campano” emerso dalle poche frasi che i due si sono scambiati“.

Il fucile da caccia. Altro particolare che potrebbe essere importante per determinare il “dilettantismo” dei due.  E’ la prima volta che nel corso di una rapina a mano armata viene usato un fucile, arma ingombrante e poco maneggevole. Finora erano state le pistole e i trincetti le armi più usate per questo tipo di azioni criminose e non di rado, anche ultimamente, i banditi sono entrati senza mostrare alcuna arma, magari nascondendola nei giacconi o nelle tasche dei pantaloni.

Nell’ufficio postale è stato effettuato un sopralluogo. In tutta la zona intorno a Buti, soprattutto sulle uniche due strade che escono dal centro abitato (verso Cascine di Buti e sul Monte Serra), ma anche in un raggio più ampio, sono stati istituiti posti di blocco. Quella di ieri a Buti è la terza rapina in zona dall’inizio dell’anno. Le forze dell’ordine, come chiesto dal prefetto di Pisa, Francesco Tagliente, sono impegnate in un capillare controllo del territorio.

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