ANCHE GEOFOR SENTE I MORSI DELLA CRISI. LA TARES AZZERA LE RISORSE E METTE A RISCHIO I SALARI.

L'Eco del Monte e del Padule 21 Marzo 2013 0
ANCHE GEOFOR SENTE I MORSI DELLA CRISI. LA TARES AZZERA LE RISORSE E METTE A RISCHIO I SALARI.

La faccenda è seria, se a lanciare l’allarme è lo stesso direttore amministrativo dell’azienda che gestisce i rifiuti di quasi tutte le municipalità del comprensorio. Un’attività che sembrava non conoscere crisi di sorta, anche perchè nell’immaginario collettivo favorita da una posizione di monopolio acquisita nel tempo. Ma adesso sembrano proprio quelle politiche governative in passato non così discriminanti nei suoi confronti a far seriamente preoccupare i vertici GEOFOR ma soprattutto i numerosi lavoratori da essa impiegati. La Tares e la scelta fatta dal governo Monti – con un sostegno bipartisan che adesso lascia scontenti tutti coloro che avevano appoggiato il Professore per mere ragioni di opportunismo politico – , di far partire i pagamenti della nuova tassa sui rifiuti da luglio, condiziona pesantemente le aziende che gestiscono il servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti, che resteranno senza incassare un soldo almeno fino a luglio 2013.

«Ci siamo mossi per tempo con i vari Istituti finanziari, che hanno già raddoppiato la nostra disponibilità di credito – puntualizza  Roberto Silvestri – ma questa manovra non può bastare. Se l’attuale situazione sarà confermata prevediamo di poter far fronte ai nostri impegni economici per un periodo non superiore ai due mesi, due mesi e mezzo. Quindi, dal mese di giugno 2013 saremo costretti a delle scelte drastiche. Non ci saranno più soldi, e dato che il nostro primo pensiero va alla salvaguardia dei contributi previdenziali dei nostri dipendenti senza i quali i Comuni non possono affidarci i servizi che ci fanno incassare i contanti da devolvere ai lavoratori, saremo costretti ad interrompere i pagamenti ai nostri vari fornitori. Per primi quelli che ci forniscono servizi, poi le aziende che lavorano con noi e a cui forniamo gli appalti, da ultimo le altre varie forniture, come  che occorre ai nostri mezzi per svolgere il servizio di raccolta dei rifiuti».

La situazione dunque, è più che critica;  una riflessione è però d’obbligo: la legge che impose la TARES in sostituzione della TIA è del dicembre 2011 (quando tutte le forze politiche che compongono in gran parte l’ossatura delle varie ditte appaltatrici di servizi erano ancora inebriate dalla caduta dell’odiato governo Berlusconi)… possibile che nessun appartenente dei vertici delle tante aziende dipendenti dai numerosi appalti pubblici di servizi avesse previsto queste funeste conseguenze per i tanti operai e lavoratori che si ritrovano così doppiamente vessati e presi in giro ?

Paolo Marconcini, attuale presidente di Geofor

 

fonte: iltirreno

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