BELLA SORPRESA NEL PADULE DI BIENTINA: DUE CICOGNE NIDIFICANO SU UN PALO DELLA LUCE, MA DOPO POCHI GIORNI LA COPPIA SE NE E’ ANDATA…

L'Eco del Monte e del Padule 22 Giugno 2013 0
BELLA SORPRESA NEL PADULE DI BIENTINA: DUE CICOGNE NIDIFICANO SU UN PALO DELLA LUCE, MA DOPO POCHI GIORNI LA COPPIA SE NE E’ ANDATA…
Il “padule” di Bientina si era arricchito, fino a pochi giorni fa, 
di una coppia di cicogne bianche, specie avicola tra le più note, 
benvolute e benauguranti, improvvisamente “migrata” verso altri lidi (Porcari, 
Capannori... chissà ?) a causa della loro involontaria ma scellerata scelta 
del luogo di nidificazione. 

La coppia di cicogne bianche aveva infatti scelto per nidificare un traliccio 
della linea elettrica che taglia il padule all'altezza di 
Orentanoignara che proprio in quel tratto di strada fossero in corso dei 
lavori stradali di riassestamento del manto (quando mai la via potrà essere 
libera dai sempiterni interventi di manutenzione..?).
In questa maniera il territorio del padule, che dovrebbe rappresentare un 
habitat ideale per accogliere la specie, si è privato di quello che poteva 
rappresentare un segnale ben preciso riguardo l'attenzione rivolta 
all'ambiente da parte dell'intera comunità, favorendo d'altra parte qualche 
Comune limitrofo, ben più accogliente agli occhi dei migratori.
Ricordiamo che nel 2005 la LIPU aveva censito solamente 160 coppie di 
cicogne in tutta Italia (la colonia più numerosa si trova a Rende, in Sicilia), 
numeri che sono comunque in costante incremento rispetto al passato. 
Le cronache narrano di una totale estinzione della specie nel nostro paese 
a partire da tardo Medio Evo, per registrare una ricomparsa a partire dal 
1959.


La speciosa disquisizione prende spunto da un banale episodio realmente 
accaduto a chi scrive, allorquando mi sono ritrovato a raccontare l'esperienza 
dell'avvistamento delle due cicogne in famiglia, di fronte agli occhi sbalorditi 
di mia figlia (la più piccolina, di appena 6 anni...).Babbo” mi fa la piccina come se non potesse credere alle proprie orecchie 
“Ma davvero hai visto la casa delle cicogne ??? E cosa hai fatto ? Non hai 
avuto “paura” ?”
Certo che no” ho risposto in realtà un po' stupito “Perchè avrei dovuto aver 
paura di due cicogne..?”
L'espressione dipinta sul suo bel visino mi ha fatto riflettere sul reale 
significato nascosto dietro una domanda all'apparenza così banale; la 
piccola mi stava guardando con uno sguardo misto tra ammirazione (come 
sei stato fortunato...), orgoglio (il mio Papà HA VISTO DUE CICOGNE: 
chissà quando lo racconterò alle mie amiche...), e l'incredulo (ma che dici 
Babbo ??? Cicogne ??? Ma esistono davvero ??? Non dire “baggianate”...).

Da qui che nasce l'amara riflessione che mi porta ad ammirare l'oscuro 
lavoro dei tanti tra volontari ed appassionati che si adoperano per ricreare 
le condizioni ideali ad ospitare nel “nostro” padule quella moltitudine di 
specie animali e vegetali che rischiano di cadere nell'oblìo... 
I bambini di oggi, anche i nostri bambini bientinesi, hanno un'idea molto 
personale della cicogna; conoscono la cicogna solamente attraverso la 
testimonianza fotografica dei rotocalchi o le rappresentazioni molto 
fantasiose dei cartoni animati. Ma è difficilissimo (per non dire impossibile) 
che abbiano realmente visto una cicogna in libertà... 
Certo, sono molto più fortunati dei loro tanti pari età “cittadini”; basterebbe 
chiedere ad un piccolo residente di Pisa o Pontedera i cui genitori non 
coltivano interessi “naturalistici” per rendersi conto dell'amara realtà... 
Anni fa, la giovane figlia di una coppia di amici di Pisa, nel corso di un invito 
a cena a casa nostra, confessò a mio figlio di non sapere che cosa fosse 
una “bodda”, e quando lui la portò in giardino per fargliela vedere si 
spaventò tanto da pretendere di l'immediato rientro a casa, tra le mura 
amiche del suo confortevole appartamento al terzo piano di un condominio, 
lasciando Padre, Madre e fratello con una buona metà delle “prelibatezze “ 
che avevamo preparato – salcicce, bistecche e rosticciana, nella migliore 
tradizione casereccia - ancora da consumare...
Se continuiamo ad essere sordi ai richiami della Natura, indifferenti ai 
tentativi dei nostri co-inquilini di questa Terra di riappropriarsi (almeno in 
parte) dei luoghi che gli abbiamo sottratto, ci troveremo ben presto nella 
imbarazzante e quasi paradossale situazione di dover spiegare ai nostri 
nipotini che i bambini vengono portati da “un'astronave aliena”, soggetto 
altrettanto fantasioso ed immaginifico della fantomatica cicogna a quanto 
pare... 

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