C’E’ UN TRATTO DI MONTE CHE NON DORME SONNI TRANQUILLI: L’ALLARME LANCIATO DA ANDREAS FRETER, PROFESSIONISTA TEDESCO, DA 30 ANNI A VICOPISANO.

L'Eco del Monte e del Padule 25 Agosto 2013 0
C’E’ UN TRATTO DI MONTE CHE NON DORME SONNI TRANQUILLI: L’ALLARME LANCIATO DA ANDREAS FRETER, PROFESSIONISTA TEDESCO, DA 30 ANNI A VICOPISANO.
L'incendio dei giorni scorsi sul Monte Pisano e gli articoli ad esso correlati 
hanno scosso talmente a fondo Andreas Joachim Freter (critico d'arte che 
dalla natìa Germania, da Tubingen per la precisione, è giunto a Vicopisano 
- loc. S.Jacopo – nel lontano 1983) da contattare gli organi di stampa per 
evidenziare lo stato di abbandono delle pendici del mote dal lato del 
versante vicarese ed invocare un maggior rispetto delle ordinanze anti 
incendio regolarmente emesse dalle Autorità Comunali.
Il mio amore per il territorio che mi ha accolto è andato crescendo 
parallelamente al realizzarsi dei miei progetti” esordisce Andreas in un 
buon italiano venato da un inconfondibile matrice teutonica “Quando 
giunsi qua nel 1983, la casa colonica era completamente in rovina, ed 
altrettanto poteva dirsi per le pertinenze agricole. 

LA CASA DI ANDREAS FRETER NEL 1983, QUANDO FU ACQUISTATA.


Nel tempo, ed in massima parte da solo, sono arrivato a ristrutturare il 
fabbricato – ora capace di ospitare fino 9/12 persone – e ad accudire 
oltre 300 piante di olivo e svariati alberi da frutto”. Salendo fino alla 
casa che Andreas occupa durante i mesi estivi (attualmente insieme 
all'unico ospite, uno squisito ex funzionario dell'ONU adesso in pensione), 
ci rendiamo conto della fondatezza delle sue preoccupazioni; un'unica 
stradina cantoniera ingombra di erbacce che termina in un “cul de sac” 
proprio nel giardino di Andreas. “Basterebbe la minima scintilla per 
scatenare un incendio di vaste proporzioni” ci confessa il nostro anfitrione 
visibilmente preoccupato: 

Andreas sul terrazzo di casa, alle spalle quella macchia mediterranea che potrebbe rivelarsi una “trappola senza via di uscita”…


“Come nel 2009 o quello disastroso del settembre '87, e se il vento 
espandesse le fiamme dalle pendici del monte verso la vetta della Verruca,
 mi troverei a far la fine del topo in gabbia: non esistono vie di fuga, solo 
macchia mediterranea e sottobosco”. Ecco perchè i suoi inviti a far 
rispettare le misure di sicurezza (anche in maniera coercitiva se dovesse 
essere necessario) trovano valida giustificazione. “Spesso la gente paga 
la sanzione amministrativa prevista dalla legge ma non si imbarca in 
gravose operazioni di pulizia a prevenzione degli incendi. E le mie reiterate 
proteste hanno sollevato non pochi “malumori”, sfociati talvolta in 
spiacevoli alterchi con il vicinato”. 

L’auto del Dr. Ferter con le fiamme alle spalle nel 2009. Per fortuna quell’anno il vento spirava da est…


Quello che chiede Andreas è il rispetto delle norme, niente di più. 
“Abito qui da solo, e gli ultimi giorni sono stati particolarmente difficili 
per la paura; non solo delle fiamme.... Alcune sinistre coincidenze, 
tutte già segnalate alle autorità (tubi dell'acqua sabotati, cinghiali ed 
altri abitanti dei boschi invitati con una sospetta distribuzione di mais 
intorno alla proprietà, cartelli minacciosi...), mi fanno pensare di aver 
collezionato tanti “nemici”, forse perchè le mie pretese rischiano di 
scoperchiare un vaso di Pandora pieno di contravvenzioni alle leggi in 
materia edilizia ed ambientale”. Andreas conclude con na nota di tristezza 
venata da sincera preoccupazione il suo sfogo: “Le persone a me più 
vicine, prima tra tutte la mia compagna Anna che vive a Marbella, in 
Andalusia, mi hanno più volte raccomandato e consigliato di mollare tutto, 
di svendere la proprietà e di smetterla di “cercar rogna”... Ho provato fino 
ad oggi a tener duro, innamorato della natura e di questa terra 
affascinante e pregna di storia come nessun altra al mondo (ed io che il 
mondo l'ho girato, posso dirlo forte...); negli ultimi tempi tanti, troppi segnali 
mi fanno temere che anche le Autorità, di cui sono sempre stato rispettoso 
e che continuerò a reputare degne di fiducia, stanno “segnando il passo”, 
sottovalutando, a mio avviso, dei ben riconducibili indizi di indubbia 
provenienza e tenore. E' pertanto perfettamente logico e naturale che mi 
sia rivolto ai “media” per allarmare circa lo stato delle cose sul Monte 
Pisano”.

L’unica via di accesso alla proprietà, fotografata in uno dei punti più spaziosi e sgombri, mostra delle evidenti carenze nella bonifica anti-incendio prevista nelle ORDINANZE COMUNALI.


										
					

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