DOPO IL CASO DI PISA, IN ARRIVO UNA MOSCHEA ANCHE A CASCINA ?

L'Eco del Monte e del Padule 22 Agosto 2016 0
DOPO IL CASO DI PISA, IN ARRIVO UNA MOSCHEA ANCHE A CASCINA ?

PER ORA SONO SOLO IPOTESI, MA L’OPINIONE PUBBLICA E’ GIA’ SCHIERATA COMPATTAMENTE PER IL NO.

La voce girava da tempo in paese, anche per il continuo “via – vai” di varie persone di etnia indiscutabilmente “orientale ed arabeggiante” (come ci sono state descritte le figure), avvistate intorno all’edificio fatiscente di Via Bruno Genovesi, posto immediatamente a ridosso della ferrovia ed al quale si accede imbucando la piccola stradina sterrata a sinistra del sottopassaggio.

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IL SOFFITTO CROLLATO

La struttura ospitava fino allo scorso anno la sede della associazione volontaria anti-incendio “LA RACCHETTA”, fino a quando la stessa non fu costretta ad abbandonarla per insormontabili problemi di stabilità dell’edificio.

i locali interni, spesso rifugio di soggetti senza fissa dimora

i locali interni, spesso rifugio di soggetti senza fissa dimora

Quello spazio, diverse centinaia di metri quadrati, aveva ospitato in precedenza una fiorente attività artigianale, ma la crisi economica, la scomparsa senza eredi residenti a Cascina dei precedenti proprietari, il disinteresse dell’amministrazione comunale di allora avevano ridotto l’edificio ad un cadente rifugio per “senza tetto”.

Nell’aprile del 2013 i volontari de LA RACCHETTA, dopo un lavoro di recupero totalmente autofinanziato durato alcuni mesi, inaugurarono proprio in via Genovesi la loro nuova sede (LEGGI), ma furono costretti ad lasciare i locali nel luglio del 2015 per le pretese degli attuali proprietari – residenti fuori regione – sul canone di affitto.

 

 

 

Proprio i volontari, che nel frattempo hanno trovato ospitalità in un fondo situato a poche decine di metri dall’ ex laboratorio artigiano, ci avevano contattato alcune settimane or sono per chiedere lumi sull’andirivieni di persone di indubbia appartenenza alla comunità islamica, e ci siamo informati al riguardo presso l’amministrazione comunale di Cascina.

CASCINA.MICHELEPARRINI

MICHELE PARRINI

“Siamo a conoscenza dell’interesse per un eventuale acquisto dell’immobile in questione –ci disse allora il vicesindaco Michele  Parrini – Posso assicurare che, sebbene sia ancora tutto da verificare l’esistenza di una trattativa e la sua effettiva conclusione positiva, è nostro dovere ricordare ai cascinesi che la realizzazione di un edificio di culto necessita  di particolari permessi e deve seguire delle norme che esulano dai poteri conferiti per legge ad una qualsivoglia amministrazione comunale”. L’autorizzazione quindi, pare essere ben lontana dall’essere concessa.

“Per essere ancor più chiaro – proseguì Parrini in quella occasione Non può esistere che un ministro del culto, sia egli un sacerdote cattolico o un imam musulmano, si svegli un mattino con l’idea di realizzare una Chiesa o una Moschea e provveda – di sua iniziativa e con il sostegno dei fedeli – a edificarla dove gli pare e piace. Esistono dei vincoli ben precisi in merito ai quali l’amministrazione comunale è solo una delle tanti parti in causa a dover stabilire la fattibilitò di tutta l’operazione. Nel caso particolare dell’edificio di Via Genovesi mi vengono in mente alcune obiezioni naturali e difficilmente confutabili da chicchessia – entrò nel dettaglio il vicesindaco – La stabilità dell’edificio è seriamente compromessa (mi risulta che non più di 7/8 mesi fa crollò addirittura una porzione di soffitto su dei mezzi de “LA RACCHETTA”), le vie di accesso alla zona, la disponibilità di parcheggio per i fedeli, le caratteristiche strutturali, la sicurezza stessa di chi avrà accesso alla zona e quella dei residenti del quartiere… Tutti fattori che prescindono dalla religione, sia essa islamica o cattolica, protestante, valdese o buddista se è per questo. Esiste una precisa normativa dello Stato: se non sono soddisfatti certi requisiti (e l’immobile di via Genovesi sembra non rispettarne nemmeno uno), un edificio di culto, sia esso una Moschea, o una Chiesa, o un tempio zen, non può essere costruito”.

 

SUSANNA CECCARDI

SUSANNA CECCARDI

Ancor più chiara fu il sindaco Susanna Ceccardi quando le rivolgemmo la medesima domanda: “Sì – confessò –  sappiamo che la comunità islamica di Cascina è interessata all’edificio di via Genovesi, ma la cosa per ora non rientra affatto nei problemi più urgenti da affrontare da questa amministrazione. Il vicesindaco Parrini ha spiegato perfettamente i termini della questione, e siamo confortati dal fatto che anche le forze dell’ordine monitorano la vicenda sotto l’aspetto della sicurezza e dell’ordine pubblico con la massima attenzione (le pattuglie dei Carabinieri si recano spesso sul luogo per controllare la situazione, ndr). Oltre a questi “dettagli” da non sottovalutare, e al riguardo dei quali il comune di Cascina ha ben poco potere, sussiste sempre un preciso indirizzo che abbiamo diffuso in campagna elettorale. NON VERRANNO EDIFICATE MOSCHEE A CASCINA“. Anche se, a onor del vero si tratta anche in questo caso di notizie in attesa di essere verificate, sembra che lo spazio di Via Genovesi dovrebbe ospitare il nuovo centro culturale islamico della Valdera.

“Non credo che i cascinesi accoglierebbero di buon grado l’allestimento di un luogo di raccolta di fedeli musulmani nel centro del paese. Oltre tutto l’edificio in questione precedentemente era destinato a tutt’altro us, e tutto l’iter necessiterebbe di una variante al regolamento edilizio da avallare… Anche se fossimo propensi ad accogliere la richiesta, MA SOTTOLINEO CHE NON LO SIAMO AFFATTO, sarebbe in ogni caso un percorso lungo burocraticamente, socialmente arduo, difficilissimo sotto il profilo della sicurezza e POLITICAMENTE NON PERCORRIBILE. Almeno nei prossimi cinque anni”.

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