ULTIMA PATATA BOLLENTE IN CASA GEOFOR: “LORO LICENZIANO, NOI AIUTIAMO”. MATTEO ARCENNI COMMENTA LE MISURE CHE PRENDERA’ L’AZIENDA…

L'Eco del Monte e del Padule 5 Luglio 2017 0
ULTIMA PATATA BOLLENTE IN CASA GEOFOR: “LORO LICENZIANO, NOI AIUTIAMO”. MATTEO ARCENNI COMMENTA LE MISURE CHE PRENDERA’ L’AZIENDA…

Un comunicato ci è giunto questa mattina da Matteo Arcenni, il dirigente della “associazione Mina Boschi – SOS cittadino” di Pontedera (PI), che nei giorni scorsi aveva pubblicato un video che ritraeva un operatore della GEOFOR mentre raccoglieva i sacchi della raccolta differenziata, gettandoli senza alcuna distinzione nel cassone del furgone dell’azienda.

In merito al video che abbiamo registrato alcuni giorni fa e alla successiva presa di posizione dell’Ati, la cooperativa che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti – inizia il comunicato di Arcenni – ci teniamo a fare alcune precisazioni e ad annunciare un’importante novità”

L’azienda (GEOFOR, nda), ha minacciato la possibilità di prendere dei provvedimenti esemplari nei confronti del lavoratore ritratto nel video, ma desideriamo innanzitutto puntualizzare che la nostra registrazione non deve essere interpretata come un attacco al singolo lavoratore – sostiene Arcenni.

“Il filmato è da intendersi come una contestazione ad un sistema di raccolta sempre più costoso ed inefficiente” afferma.

La tassa sui rifiuti nei territori gestiti da GEOFOR parla ben chiaro in termini di costi, e ci preme sottolineare che la qualità del servizio erogato è sempre più scarsa, meno efficente e deludente – attacca Arcenni – I sacchi dei rifiuti sono sempre più di frequente lasciati in strada, i turni saltano di continuo, le raccolte vengono svolte con diverse ore di ritardo sulla tabella di marcia… Insomma, i cittadini ono esasperati da una situazione che non riesce a trovare una souzione”.

Il nostro dito è quindi puntato contro GEOFOR, e non contro un ragazzo che, come può capitare a tutti, ha avuto una distrazione sul lavoro (comprensibile in quanto lo svolgere il proprio compito con “sufficienza” pare essere la regola e non l’eccezione)… -” sostiene Arcenni.

Lui, secondo noi, è solo una vittima del “sistema” ribadisce il dirigente della associazione culturale “Il dipendente è vittima al pari di quei cittadini che periodicamente sono costretti a sborsare fior di quattrini per un servizio scadente e che fa acqua da tutte le parti”.

Per questo motivo abbiamo provveduto a rintracciare alcune aziende del territorio e due di queste si sono dette pronte ad assumere l’operatore Ati nel caso in cui venisse licenziato – conclude Matteo Arcenni – Siamo fermamente convinti che non possano pagare sempre i più deboli, crediamo che chi sbaglia se ne stia seduto dietro a una scrivania, magari si sposta con l’auto blu sta al caldo d’inverno e al fresco d’estate, matura uno stipendio di migliaia di €uro e gode di notevoli privilegi” termina Arcenni.

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