Scortesie e disservizi ad ostetricia dell’ospedale Santa Chiara (Pisa)

L'Eco del Monte e del Padule 15 Dicembre 2017 0
Scortesie e disservizi ad ostetricia dell’ospedale Santa Chiara (Pisa)

Abbiamo ricevuto poche ore fa una comunicazione di un cittadino, nostro affezionato lettore, che riporta un’accorata protesta circa l’accoglienza e l’atteggiamento manifestati dal personale medico e paramedico di un particolare reparto dell’ospedale di Pisa.

Riportiamo la testimonianza nella speranza che questa spiacevole esperienza sia un’eccezione alla regola, che possa essere al contrario essere subissata da smentite o segnalazione di tenore opposto e che, in conclusione, l’ospedale di Pisa possa ancora dimostrare in futuro quanto professionale e preparato sappiano essere i professionisti che vi operano:

Gentile Redazione, ho inviato oggi una segnalazione di disservizi all’URP, al direttore sanitario e al direttore generale dell’ospedale di Pisa, nonché all’assessore regionale Saccardi.

Sono rimasto infatti profondamente deluso dall’efficienza e dall’atteggiamento di parte del personale operante presso l’edificio 2A dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa, ovvero Neonatologia e Ostetricia.

Il 10 dicembre scorso mia moglie, l’ingegner Antonella Meloni, si è recata d’urgenza presso la suddetta struttura perché, dopo il temine delle 40 settimane di gravidanza aveva “rotto le acque.

L’accoglienza è stata buona, anche se, in modo deciisamente irrazionale, essendo solamente due le stanze “paganti”, esse sono sempre occupate, e per giunta non prenotabili (non sarebbe meglio aumentarne il numero, vista la richiesta, il che potrebbe fruttare anche introiti maggiori per l’Azienda ?), Mia moglie ha dovuto così “accontentarsi” della stanza condivisa in corsia: stanza 7, letto 16.

La notte tra il 10 e l’11 dicembre, con l’iniziare del travaglio, si sono verificati i primi disservizi, ovvero mia moglie, visitata dall’ostetrica di turno, ha rischiato di partorire in un corridoio o addirittura nel bagno del terzo piano.

Comunque, anche grazie a circostanze fortunate, la bimba è nata, e sia lei sia la madre stanno bene.

La mattina dell’11 dicembre, inoltre, la caposala ha ignorato la neomamma, che non aveva mai cambiato un pannolino in vita sua e chiedeva istruzioni.

Durante la degenza sono state anche maltrattate madre e suocera che si stavano avvicendando nel fare compagnia alla puerpera.

Insomma, sia per quanto riguarda la comunicazione con i pazienti e i loro parenti, sia per l’atteggiamento, noi neo-genitori possiamo dire di avere avuto un’esperienza decisamente negativa, se non fosse stato per una persona, brava, professionale e gentile come il sig. Francesco Gabbriellini del nido, che ha saputo rincuorare la neomamma, darle consigli sull’allattamento, etc. etc…

Cordiali saluti.

Ranieri Fochi

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