E’ ancora presto per affermare che è fuori pericolo, ma il segugio che lunedì 29 ottobre è stato involontario protagonista di una scena agghiacciante sta meglio. Lo dice il medico veterinario che gli ha prestato le prime cure, anche se non esclude la possibilità che si renda necessario un secondo delicato intervento chirurgico per evitare i rischi connessi alle terribili abrasioni occorsogli durante la folle corsa legato dietro la Panda del suo padrone.
Fu proprio G.C., 78enne pensionato ed appassionato cacciatore, dopo una infruttuosa battuta al cinghiale, a “dimenticarsi” il povero cagnone legato al baule della sua vecchia Panda, ed a trascinarlo per chilometri prima di far rientro a casa, dove un inorridito commerciante di auto, che aveva assistito alla scena degna di una tortura medievale, lo aveva rincorso, inseguendo la scia di sangue della povera bestia, per segnalarli lo strazio di cui l’anziano cacciatore si era reso responsabile.
L’uomo adesso rischia una pena pecuniaria che va da un minimo di 1000 €uro ad un massimo di €. 10.000. Dario Pancanti, Comandante dei Vigili Urbani di San Miniato, che segue la vicenda nei suoi aspetti legali, conferma: “Il reato di maltrattamento degli animali, nel caso in cui venga riconosciuta la colposità del reato invece del dolo (e sembra questo il caso di G.C., ipoudente ed apparso ad alcuni testimoni addolorato del fatto), non prevede la persecuzione d’ufficio.”. Quindi, nel caso che l’autorità giudiziaria decida invece di proseguire nell’azione legale non accogliendo le testimonianze del caso, questa “dimenticanza” dell’anziano cinghialaio, che ha rischiato di macellare una povera bestia colpevole solo di fidarsi ciecamente del proprio padrone, potrebbe costare assai cara in termini economici, seppur non sia prevista nessuna sanzione detentiva.
