L’influenza, come tutti gli anni, tocca il suo picco nel periodo che va dalla fine del mese di Gennaio sino al termine di Febbraio, ma la diversificazione in 3 differenti ceppi virali di quest anno ha costretto migliaia di persone a letto e centinaia di esse a dover ricorrere alle cure del Pronto Soccorso dell’Ospedale “F.Lotti” di Pontedera.
Chi accusa febbre alta con tosse e raffreddore, chi lamenta forti disturbi gastrointestinali, chi passa periodi anche di 10 giorni prostrato per dolori ossei e intramuscolari…
Era tutto previsto, e il Ministero della Salute lo andava ripetendo da settimane. Come era previsto, d’altronde, il super lavoro che attendeva i medici di famiglia, i pediatri, le guardie mediche ed il personale delle strutture ospedaliere.
Non è raro, in effetti, che in special modo quella fascia di popolazione più a rischio per gli effetti collaterali e le complicazioni dovute all’influenza (difficoltà respiratorie, disidratazione, ecc…) il ricorso all’intervento del Pronto Soccorso, letteralmente preso d’assalto nelle ultime 2 settimane.
«Il nostro pronto soccorso – afferma il direttore generale dell’Asl Rocco Damone – è particolarmente affollato. L’afflusso registrato a causa dell’influenza che sta picchiando duro è abbastanza consistente. Contemporaneamente al brusco calo delle temperature di questi giorni, ritengo che si possa parlare di un incremento tra il 20 e il 25% rispetto alla normalità. Tra coloro che ricorrono al pronto soccorso ci sono, com’era prevedibile, parecchi anziani, soprattutto quelli già sofferenti di patologie croniche».
Fonte: ilTirrenoGeolocal