I MISTERI DEL LAGO VOSTOK – LA COMUNITA’ SCIENTIFICA TACE, MA QUALCOSA DI ANOMALO PARE ESSERCI…

L'Eco del Monte e del Padule 30 Aprile 2013 0
I MISTERI DEL LAGO VOSTOK – LA COMUNITA’ SCIENTIFICA TACE, MA QUALCOSA DI ANOMALO PARE ESSERCI…

L’Antartide è il continente più remoto, più difficilmente accessibile e dal clima più estremo (fino a -89,2 gradi celsius!).
Per sei mesi all’anno rimane nell’oscurità più completa, mentre durante l’estate australe, un sole pallido brilla vicino all’orizzonte. Senza contare la banchisa, le terre antartiche si estendono per un totale di ben 14 milioni di chilometri quadrati (l’Antartide è pertanto il quinto continente del mondo per estensione).
Anche se l’esistenza stessa dell’Antartide era stata ipotizzata fin dall’antichità, e rappresentata in varie mappe del Medio Evo con il nome di Terra Australis Incognita, il continente fu avvistato per la prima volta solo il 27 gennaio 1820 dall’ufficiale della Marina imperiale russa Fabian Gottlieb von Bellingshausen, mentre il primo uomo che vi mise piede fu l’anglo-statunitense John Davis, il 7 febbraio 1821.
Nel 1908 il Regno Unito rivendicò la sua sovranità sulla porzione di Antartide che si estende dal Polo Sud al sessantesimo parallelo e dal meridiano 20 ovest fino al meridiano 80 ovest. Successivamente altre sette nazioni sovrane (Nuova Zelanda, Francia, Australia, Germania nazista, Norvegia, Cile, Argentina), hanno presentato delle richieste ufficiali agli organismi internazionali per ottenere la sovranità su altrettante porzioni di Antartide (la rivendicazione della Germania nazista sulla terra chiamata Nuova Svevia, perse ogni valore in seguito all’esito della seconda guerra mondiale).
Stranamente, l’Unione Sovietica (e poi la Federazione Russa), e gli Stati Uniti d’America, anche se un russo e un inglese naturalizzato statunitense furono, rispettivamente, il primo ad avvistare l’Antartide e il primo a mettervi piede, non hanno finora avanzato rivendicazioni ufficiali su porzioni d’Antartide, ma si sono limitate a dichiarare che si riservano il diritto di farle in futuro.
Le rivendicazioni territoriali antartiche però, non includono tutto il continente. La Terra di Marie Byrd, (estesa ben 1,6 milioni di chilometri quadrati, più di cinque volte l’Italia), esplorata dallo statunitense Richard Byrd nel 1929, non è mai stata rivendicata da nessun Stato sovrano. Perché?

La data cruciale dell’esplorazione dell’Antartide fu il dicembre 1911 quando il norvegese Roald Amundsen raggiunse il Polo Sud in un’ardita spedizione.
Gli esploratori di solito sono sempre inviati dai servizi segreti degli Stati, e spesso hanno lo scopo d’individuare zone adatte allo sfruttamento minerario e strategiche dal punto di vista militare. Dopo la fine della seconda guerra mondiale alcuni Stati sovrani stabilirono alcune basi in Antartide, ufficialmente per motivi scientifici.
L’Unione Sovietica costruì una base situata presso le coordinate 78 gradi 27’ Sud e 106 gradi 50’ Est, e la chiamò Vostok (est, in russo).
Oggi la stazione Vostok, situata a 3488 metri sul livello del mare (esattamente sopra una crosta di ghiaccio di oltre 3600 metri), è la più isolata delle 67 stazioni scientifiche (appartenenti a 30 Stati differenti), che attualmente esistono in Antartide, e viene rifornita dalla stazione Mirny, nella costa antartica.
Nel 1970, inseguito a delle prospezioni radar effettuate per mezzo di aerei, i russi dichiararono che la loro base era stata costruita casualmente proprio nel luogo esatto dove, 3623 metri più in basso, si trovava il più grande lago subglaciale del mondo, che fu anch’esso battezzato Vostok.
Molto strano: infatti se si considera che la superficie dell’Antartide è 14 milioni di chilometri quadrati, e che il lago è esteso circa 14.000 chilometri quadrati, la probabilità di costruire fortuitamente la base nel punto esatto dove 3623 metri più in basso sorge il lago, è una su 1000!

Immagine realizzata al computer utilizzando la risonanza ultrasonica (quella magnetica non funzionerebbe mai per le anomalie presenti)

Bisogna ricordare che i laghi subglaciali in Antartide sono circa 140, ma il Vostok è certamente il più esteso e anche il più misterioso.
Il lago Vostok, che contiene acqua allo stato liquido, è lungo 250 chilometri e largo circa 60 chilometri. Il volume totale dell’acqua in esso contenuta ammonta a ben 5400 chilometri cubi (sarebbero sufficienti per il consumo idrico di ben 50 milioni di persone per tre anni, calcolando cento litri al giorno per persona!).
Tra i vari misteri che nasconde il lago Vostok vi è anche l’altitudine sul livello del mare del fondo del lago stesso: se si considerano i dati del Scientific Commitee on Antarctic Research, la superficie del lago è situata 3623 metri al di sotto della base Vostok, che a sua volta è situata 3488 metri sul livello del mare.
La superficie del lago, sarebbe quindi situata 135 metri sotto il livello medio del mare e, siccome la profondità massima è di 800 metri (profondità media 670 metri), il fondo del lago si troverebbe 935 metri al di sotto del livello medio del mare.
Secondo i dati ufficiali la temperatura dell’acqua del lago sarebbe di -3 gradi celsius, e la forma liquida dell’acqua del lago sarebbe mantenuta dall’enorme pressione causata dalla calotta di ghiaccio. Altre fonti indicano invece che in alcuni punti del lago si raggiungerebbe la temperatura di 19 gradi celsius, e ciò indica che probabilmente, al di sotto del lago, vi sia una forte attività geotermica.
Al momento vi sono controverse opinioni su quanto sia antico lo strato di ghiaccio che sovrasta il lago Vostok. Mentre alcuni scienziati indicano un’antichità di 420 millenni, altri ricercatori sostengono che la cappa ghiacciata si sia formata solo 13 millenni or sono.
Nel 1998 alcuni scienziati russi, statunitensi e francesi hanno perforato la crosta ghiacciata fino ad arrivare a circa 120 metri dalla superficie del lago, ufficialmente per evitare di contaminarlo. Vi sono state anche successive trivellazioni (2008 e 2009), ma nessuna ha bucato fino ad oggi la cappa di ghiaccio fino a giungere al lago. Le analisi del ghiaccio recuperato hanno indicato tracce di metano, batteri, resti di polline, di pluricellulari marini e altri residui di esseri pluricellulari sconosciuti. Dagli studi effettuati si è giunti alla conclusione che il lago Vostok è un ambiente super-saturato di ossigeno (la concentrazione di ossigeno potrebbe risultare 50 volte maggiore di un normale lago di superficie). Questi fattori hanno per ora convinto gli scienziati a non perforare del tutto la cappa di ghiaccio, in quanto una volta aperto, dal lago potrebbero scaturire batteri capaci di contaminare l’ambiente circostante, completamente sconosciuti fino ad oggi…

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