Forse il picco di popolarità della “sigaretta elettronica” è
stato toccato qualche mese fa
quando un crollo del 10% delle vendite di sigarette e prodotti derivati dal
tabacco ha messo in allarme il Monopolio di Stato inducendolo a tutta
una serie di dure reprimende nei confronti della “e-cig”.
Ma da sabato 15 giugno, anche Bientina potrà
contare sul suo punto vendita dedicato agli “svappatori”
più convinti, ma anche a coloro che vogliono provare la recente
tendenza.
“New Smokers”, questo il nome del negozio di Via Matteotti (situato tra la
Cassa di Risparmio di Pisa e la Cartoleria), è il secondo punto vendita
nato dall'iniziativa del giovane Alessandro, sua moglie Magda e Paola,
tre ragazzi pontederesi che dopo il successo riscontrato con l'analogo
esercizio della loro città (presso la galleria Cineplex), hanno deciso di
aprire anche un negozio “gemello” in quel di Bientina.
“La nostra è una scelta dettata dall'andamento del mercato e della
irrefrenabile tendenza del nutritissimo popolo di fumatori” ci dice Alessandro,
contattato nell'imminenza dell'apertura dell'esercizio “Siamo fortemente
decisi a mantenere la vasta gamma di prodotti reperibili sul mercato, in
modo da offrire un'ampia scelta al cliente, e perciò non saremo legati da
alcun contratto di franchising o affiliazione con le marche di sigarette
elettroniche o conseguenti ricariche. Da noi sarà possibile trovare i brand
più conosciuti (G -Hit, Ego W, DEA, Essential Cloud...) ed essere liberi di
scegliere, tenendo sempre in considerazione la qualità del prodotto ed il
lato economico dello stesso”.
In queste ultime settimane non passa giorno senza che l'opinione pubblica
subisca il tentativo di assalto da parte dei poteri forti che controllano il
monopolio del tabacco di contrastare l'irresistibile ascesa della sigaretta
elettronica: “Una reazione del tutto prevedibile” confessa Alessandro
”Era solo questione di tempo prima che accadesse; d'altronde, un crollo del
10% nella vendite di sigari, sigarette e tabacco nei primi mesi del 2013 non
poteva non preoccupare produttori e distributori, dato che qui stiamo
parlando di mancati introiti di decine di milioni di €uro, mica di noccioline...
E' anche vero che alcune delle misure repressive contro la E-cig possono
essere condivisibili” ci spiazza il nostro interlocutore “Noi, come altri colleghi,
abbiamo l'abitudine di avvertire sempre l'acquirente che il passaggio dal vizio
tradizionale al fumo elettronico non comporta necessariamente la cessazione
assoluta dell'assunzione di sostanze dannose per l'organismo, ma la riduce
solamente. In altre parole, passando alla sigaretta elettronica e vero che
quanto di più nocivo contenuto nel fumo di sigaretta (oltre 4000 sostanze
dannose per la salute, la principale delle quali è il catrame oltre agli
idrocarburi policiclici aromatici, il benzopirene, l'acido cianitrico, l'ammoniaca,
ecc...) viene eliminato, ma rimane pur sempre una percentuale variabile di
nicotina contenuta nell' e-liquid (dal massimo consentito dalla legge di 18 mg
fino alla sua totale assenza)”.
Ci viene specificato quanto sia importante assicurarsi della provenienza dei
“liquidi di ricarica” del filtro della e-cig acquistata, in quanto i prodotti
certificati, e che hanno passato i severi controlli del Consiglio Superiore di
Sanità (CSS), contengono esclusivamente sostanze idonee per un consumo
alimentare. “Sono queste che potrebbereo essere quelle realmente dannose
per l'organismo” continua a spiegare Alessandro “E la certificazione della
produzione dell' e-liquid in paesi aderenti alla legislazione europea vigente è
già una garanzia in tal senso. Quando io stesso inizia a fumare la sigaretta
elettronica (diversi anni fa, quando ancora venivo guardato con curiosità
mista a sospetto mentre “svappavo” dalla mia e-cig), ricordo che i liquidi di
ricarica erano reperibili esclusivamente in rete, ed era possibile acquistare
per una cifra infinitamente più bassa di quella odierna, quantitativi anche
doppi di liquidi di ricarica dalla dubbia provenienza (estremo oriente, paesi
dell'est europeo...). Tutte ovviamente manifatture che evadevano i più
basilari controlli produttivi, mettendo in circolazione dei liquidi che
eccedevano di gran lunga le quantità di nicotina tollerabili dall'organismo.
Adesso questi fattori di rischio sono stati eliminati “quasi” completamente:
sta al buon senso dello “svappatore” decidere se tagliare una bella cifra
rispetto ai costi del “canonico” vizio (la sigaretta tradizionale) o risparmiare
ulteriormente ma rischiare”.
Già, perchè anche l'aspetto economico non è da sottovalutare: a prescindere
dalla reale efficacia del valore deterrente della sigaretta elettronica, ovvero
se essa sia realmente utile nella scelta di smettere di fumare, i costi sono
veramente inferiori.
A titolo di esempio, un fumatore che consuma un pacchetto di sigarette al
giorno (4,50 €uro) si ritroverà ad essersi “bruciato” nel corso di un anno
solare la somma di 1.620 €uro (impressionante, vero..?); mentre con la e-cig
si limiterebbe a scialacquare “soltanto” 250/300 €uro (ipotizzando l'acquisto
di una ricarica da 10 ml / 5 €uro, equivalente ad un pacchetto di sigarette al
giorno, ogni settimana).
Rimane pacifico che se il “nostro ipotetico amico fumatore” non avesse mai
iniziato, avrebbe risparmiato un bel po' e ne avrebbe sicuramente
guadagnato in salute...!
FdV