SESSO IN AUTO, SALVATO DALLA NEBBIA: “NON SI VEDEVA PROPRIO NULLA”, RECITA LA SENTENZA.

L'Eco del Monte e del Padule 20 Giugno 2013 0
SESSO IN AUTO, SALVATO DALLA NEBBIA: “NON SI VEDEVA PROPRIO NULLA”, RECITA LA SENTENZA.

L’infermiere si era “regalato” una notte hard per Natale. Per
il giudice non c’è offesa al decoro: non si vedeva proprio nulla.

 

Salvato dalla nebbia: la mano inflessibile delle legge, ultimamente assai bacchettona e puritana

quando gli imputati risultano insopportabilmente “antipatici” ai pubblici ministeri”, stavolta pare aver

chiuso un occhio.

Dopo essere stato sbattuto in prima pagina ai tempi dei fatti, ora un infermiere 38enne

trevigiano può mettere una pietra sopra a quella denuncia per atti osceni in luogo pubblico

rimediata in seguito a una notte di sesso con una lucciola romena la sera di Natale.


Il suo nome, finito nel registro degli indagati assieme alla giovane prostituta, ora non c’è più: la  

Procura di Treviso ha infatti archiviato il fascicolo aperto sul caso grazie alla memoria difensiva  

presentata dal legale dell’uomo, che ha convinto e spinto il pm a non ravvisare gli estremi per

formulare un’accusa nei confronti dell’ormai ex indagato. Stando alle conclusioni a cui è giunta la

magistratura trevigiana non solo non ci sarebbe stata nessuna offesa al decoro in quell’incontro a

luci rosse in auto (in quanto i finestrini della vettura erano completamente appannati e risultava

impossibile vedere cosa stesse accadendo all’interno), ma la zona in cui i due si erano appartati, in

via Colelli a Mogliano Veneto, era talmente isolata da risultare fin troppo lontana da occhi indiscreti.

Ma l’elemento più curioso riguarda il tempo: è stato infatti acquisito in sede di indagine il

bollettino meteo secondo cui, alle 22.40 del 25 dicembre scorso (ora e giorno in cui è avvenuto il

controllo delle forze dell’ordine scaturito poi in una duplice denuncia), quel luogo era reso ancor più

privato a causa di una nebbia «fitta e persistente»

Ad allertare i carabinieri era stato un residente che tornando a casa aveva notato quell’auto

sospetta. Come da prassi la segnalazione andava verificata e così i militari si recarono in pochi

minuti sul luogo indicato scoprendo infermiere e lucciola nel bel mezzo dell’amplesso. Il 38enne si era

giustificato dicendo di aver ceduto a una tentazione concedendosi un regalo di Natale. Tentazione

che alla fine non avrà alcuna conseguenza sulla sua fedina penale, anche se per il portafoglio l’ha

già avuta, visti i 500 euro di multa che gli era stata elevata nello scorso dicembre.

 

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