LA FESTA DEL P.D. NON PAGA LA TOMBOLA, LA SIGNORA NON CI STA E RICORRE, COINVOLGENDO SINDACO, PARTITO, ARCI, FINANZA E MONOPOLI.

L'Eco del Monte e del Padule 27 Settembre 2013 0
LA FESTA DEL P.D. NON PAGA LA TOMBOLA, LA SIGNORA NON CI STA E RICORRE, COINVOLGENDO SINDACO, PARTITO, ARCI, FINANZA E MONOPOLI.

ALLO SPORTELLO “AECI” DI BIENTINA SI E’ PRESENTATA UNA SIGNORA CHE RECLAMAVA FORTISSIMAMENTE LA VINCITA DI UNA TOMBOLA VINTA E MAI PAGATA

a suo dire, dagli organizzatori di una festa del PD effettuata nelle vicinanze l’estate scorsa. L’argomento non può non solleticare la curiosità generale, visti i tempi grami in cui stiamo vivendo e l’importanza dell’incasso di qualunque tipo di entrata economica. I 1000 €uro in palio sarebbero stati una “manna” per la Signora “il cui sdegno” testimonia Leonardo Peruffo Presidente Nazionale AECI e responsabile dello sportello bientinese “era pari solo alla veemenza con cui ha riferito quanto accaduto nell’occasione”.

I fatti illustrano la Signora (la cui identità rimane ovviamente protetta dalle leggi sulla privacy) che, recatasi ad una delle tante feste organizzate dal PD nella zona per passare una serata in lieta compagnia, tra balli, spettacoli, prelibatezze gastronomiche e, perchè no ? amichevoli tombolate, abbia in realtà inanellato una serie di arrabbiature tali da coinvolgere nella sua battaglia per la riscossione di quanto le sembrava giusto le spettasse, Sindaco, Partito Democratico, ARCI, Intendenza di Finanza e Monopoli di Stato.

Quella sera d’estate, momentaneamente distratta, la Signora si fece scappare un numero estratto che le avrebbe permesso di ottenere la vincita dei ben 1000 €uro messi in palio dall’organizzazione della festa. Accortasi della sbadataggine, spinse il compagno ad urlare a gran voce: “FATTA !” per porre fine all’estrazione dei numeri e reclamare la vincita. Purtroppo il numero “sfuggito” alla sfortunata ma disattenta giocatrice non era l’ultimo estratto, ed il “banco” penso di altrimenti assegnare la vincita ad uno scommettitore più pronto e meno negligente. Apriti cielo !!!

Leonardo Peruffo, convinto della buona fede della Signora e persuaso delle ragioni della stessa, si è spinto fino al punto da richiedere un parere legale “super partes” tramite gli uffici della Associazione che presiede (AECI), per avere una risposta definitiva.

Contrariamente a quanto auspicato dalla “vittima” del inconveniente, l’avvocato Francesco Giordano di Firenze, ha espresso il suo parere secondo il quale “sottostando il gioco della Tombola ad un contratto tacitamente sottoscritto dalle parti e regolato dall’ articolo 1935 c.c. (in particolare l’art. 13 del DPR n. 430 del 2001 che recita “si definisce TOMBOLA una manifestazione a sorte effettuata con l’utilizzo di cartelle portanti una data quantità di numeri da 1 a 90 con premi assegnati alle cartelle, nelle quali, all’estrazione dei numeri, per prime si sono verificate le combinazioni stabilite”). La mancata assegnazione del premio è dipesa esclusivamente dalla disattenzione della Sig.ra R.F. Ai sensi dell’art. 1277 c.c., comma 2, nel caso in cui il danno sia stato causato comunque dal debitore, ma la Sig.ra R.F.  creditrice avrebbe potuto evitarlo usando l’ordinaria diligenza, alcun risarcimento è dovuto. Il gioco della tombola prevede la partecipazione attiva ed attenta dei giocatori. Gli organizzatori non hanno modalità di verificare se le numerazioni uscite siano vincenti, occorre a tal fine la partecipazione vigile del giocatore”.

Niente da fare, quindi. La Signora doveva “stare attenta”all’estrazione di numeri. Trova così lampante conferma il vecchio adagio secondo il quale “CHI DORME NON PIGLIA PESCI”, e, nel caso specifico “NON FA NEMMENO LE TOMBOLE”…

L’estrazione di una Tombola o Bingo (immagine di repertorio).

fonte: www.euroconsumatori.eu

Leave A Response »