Dopo il finale al cardiopalma di domenica scorsa il morale non poteva essere
più alto di così in tutto l'ambiente biancorosso.
Il gol di Tramagli a soli 3 minuti dalla fine dei tempi supplementari nella gara
contro il quotato Monsummano ha spalancato ai ragazzi del presidentissimo
Roberto Russo le porte della finalissima regionale dei play off, olre alla con=
creta possibilità di giocarsi il passaggio in promozione.
“Obiettivo inimmaginabile soltanto qualche anno fa – dicono dalla dirigenza
biancorossa - Quando navigavamo nelle acque della seconda categoria e
addirittura siamo stati costretti ad interrompere l'attività per un anno a causa
di difficile siuazione societaria”.
Poi è arrivato lui, Roberto Russo, un “omaccione” dall'inconfondibile calata
livornese che sotto le pendici del Serra pare aver trovato una nuova casa.
Roberto ha sempre avuto con Buti un rapporto di odio/amore, tipico delle
grandi storie romantiche che sembra non debbano mai finire, di quelle che
ispirano poeti, scrittori ed artisti... Fin da quando, ancora bimbetto, il papà
Vincenzo indossava la casacca biancorossa ed infiammava i sanguigni butesi
con le sue prodezze.
Un brutto giorno, papà Vincenzo cadde vittima di “morte bianca”, quei terribili
e maledetti incidenti sul lavoro che non dovrebbero mai accadere ma che
– ahimè - purtroppo accadono, lasciando ferite insanabili nei cuori di tante
famiglie. Come quella di Roberto.
Un giorno – se mai lo vorrà – il “presidentissimo” ci racconterà la sua storia,
quella di un ragazzino cresciuto tra le mille difficoltà che un bambino può in=
crociare in una vita da affrontare senza il faro della figura paterna. Allora, voi
affezionati lettori potrete esserne partecipi, attingendo alle misere parole che
fuoriescono da queste dita che battono incessantemente sulla tastiera del mio
PC.
Un giorno forse, ma non ancora, non oggi.
Oggi è il giorno della Butese, una formazione che ha sempre avuto dalla sua il
calore di un pubblico affezionato, una squadra che ha avuto la fortuna di
imbattersi in questo “omaccione” con la passione smodata per il basket e che,
in un giorno dell'anno del Signore 2013 sfogliando un album di ricordi di papà
Vincenzo, posò gli occhi su una foto rovinata e consunta dove papà, in per=
fetta tenuta da gioco biancorossa, abbracciava con trasporto un signore che
Roberto ricordava di aver un tempo conosciuto.
Quel signore era Massimo Petrognani, ai tempi Direttore Sportivo della Butese
e che Roberto, nel frattempo divenuto allenatore professionista di basket di
livello nazionale, non ebbe eccessive difficoltà a rintracciare.
Una semplice telefonata e via... La vita di Roberto, di Massimo e di tutti coloro
che hanno la “magica Butese” nel cuore cambiò per sempre.
Ma questa è un'altra storia, e magari, come scritto poc'anzi, sarà lo stesso
Roberto a raccontarla per nostro tramite.
Oggi si è detto, celebriamo la Butese e l'impresa di quest'anno, introducendo il
match di domenica contro il Fucecchio (Stadio “Libero Masini” di santa Croce,
ore 16), una partita di estrema difficoltà, un altro scontro impari, almeno
all'apparenza.
BUTESE vs. FUCECCHIO, due realtà lontane anni luce, a partire da un ba=
cino demografico e di valenza economica che non potrebbe essere più
diverso.
Un “piccolo” centro di poco più di 2500 anime (BUTI), eternamente sofferente
per le difficoltà economiche ancor più marcate in questo periodo, contro una
realtà di 25.000 abitanti (FUCECCHIO), perfettamente inserita in quel
“comprensorio del cuoio” invidiatoci da tutto il mondo; per le sue realizzazioni,
le sue manifatture, la sua laboriosità ed inventiva, e – perchè no..? - la sua
ricchezza.
MAURO PRATALI
“La squadra del Fucecchio appare proprio di un'altra categoria, almeno sulla
carta – azzarda il D.S. butese Mauro Pratali – Ma le previsioni son fatte per
essere smentite, ed io ricordo sempre l'episodio biblico di Davide contro
Golia...”.
Contro il Monsummano – altra formazione che partiva strafavorita contro i ra=
gazzi di “mister” Doveri - i “frombolieri” biancorossi sono stati Barbanti e
Tramagli, ma il bombardiere livornese domenica non ci sarà, appiedato dal
giudice sportivo.
“I sostituti saranno comunque all'altezza – riprende Pratali, il “Mò” per gli amici
– Lo sono stati per tutto l'anno e sono sicuro che non tradiranno stavolta la
nostra fiducia. Dovremo solo giocare come sappiamo, senza pensieri o sog=
gezioni di sorta. La partita contro il Monsummano è la cartina di tornasole che
i ragazzi credono nella promozione, e ci crediamo ance noi della società, ci
credono i tifosi, ci crede tutta Buti.
A settembre l'obiettivo era una salvezza tranquilla (nel 2014 la squadra ripartì
dalla terza categoria senza preparazione e senza ambizioni di sorta). Da allora
non ci siamo più fermati, inanellando un “filotto” di vittorie che ha del
clamoroso. Come si dice, “l'appetito vien mangiando”, ed ora tutta Buti ha
fame di promozione”.
Mauro Pratali, il Mò, invita i tifosi a sostenere la squadra in quest'ultimo atto:
“Un pullman partirà domenica alle 14:30 dal parcheggio di fronte al cimitero di
Buti, destinazione Santa Croce. Non esistono scusanti: tutti al “Masini” a
tifare Butese”.
Mauro svela infine anche le ragioni di tanto entusiasmo: “Non siamo impazziti,
la società crede nella promozione perchè il presidente Russo ed il D.G.
Petrognani hanno un progetto importante per il prossimo futuro.
Posso anticipare che alcuni sponsor sono pronti a entrare in società, seguiti
a ruota da alcuni finanziatori che assumerebbero un ruolo dirigenziale
– confida – Visto che il campo sportivo di Buti non soddisfa le prerogative per
un torneo importante come la “promozione”, siamo addirittura disposti a
giocare tutte le gare interne del prossimo campionato nell'impianto di Cascine
di Buti, se saremo bravi abbastanza da guadagnarci il risultato sul campo.
Questa dichiarazione, fatta da un “butese purosangue” come il sottoscritto,
la dice lunga sulla volontà di raggiungere l'obiettivo”
Certamente Roberto Russo, Massimo Petrognani e Mauro Pratali non
potranno essere lasciati da soli a reggere le sorti di una società che in
questi tre anni ha contato solo sulle proprie forze.
“Tra meno di un mese a Buti ci saranno le elezioni comunali – prosegue
Pratali – dovremo necessariamente trovare un accordo con il comune su
alcune questioni ancora poco chiare”.
Tornano a galla vecchie incomprensioni, ma è lo stesso Mauro a gettare
acqua sul fuoco, spegnendo sul nascere ogni accenno polemico:
“Non è questo il momento di affrontare certe questioni delicate – dice –
l'importanza dell'appuntamento elettorale supera persino quella della sfida
di domenica, certo è che chiunque vinca le elezioni dovrà cercare di
supportarci in maniera più fattiva, altrimenti il prossimo anno potremmo non
farcela, questo è sicuro”.
Tra l'altro, proprio in questi giorni (venerdì 27 maggio) la società festeggerà
i suoi 50 anni di vita (1966 – 2016) con una serata di gala al ristorante “Villa
dei limoni”, in pieno centro del paese: “Un appuntamento irrinunciabile per
tutti quelli che amano la Butese, il calcio, ed i sani valori dello sport – dice
ancora il Mò - Sarebbe... “stratosferico” fasteggiare il mezzo secolo di
storia con la promozione e, successivamente, con un ritrovato accordo con
l'amministrazione – conclude - Ora concentriamoci soltanto sul calcio giocato.
La promozione va ancora conquistata sul campo”.