Fornacette e l’abbattimento del velodromo: “perchè la curva rimasta non fu riparata otto anni fa ?” domanda “Calcinaia bene comune”…

L'Eco del Monte e del Padule 18 Dicembre 2017 0
Fornacette e l’abbattimento del velodromo: “perchè la curva rimasta non fu riparata otto anni fa ?” domanda “Calcinaia bene comune”…

FORNACETTE (PISA), 18 dicembre – E’ giunta alla stampa ed ai media una comunicazione del gruppo “Calcinaia bene comune”, che siede sui banchi dell’opposizione in seno al consiglio comunale della città della nozza.

I consiglieri Andrea Tessitori e Flavio Tani argomentano alcune domande dopo aver appreso dagli uffici comunali stessi che a Maggio 2017 nel “Permesso a Costruire n° 7 per le opere di urbanizzazione primaria dell’ area ex-Velodromo era inserita, come da progetto, la demolizione della curva e la sua sostituzione con un’opera artistica, dopo la procedura con pubblica evidenza da parte dell’ Amministrazione Comunale.

In ragione di ciò, si domandano adesso i due membri dell’opposizione:

Perché l’Amministrazione Comunale non ha comunicato ai cittadini e alle cittadine, vista la particolarità affettiva e storica della porzione restante del Velodromo, l’ abbattimento se da progetto, quindi dalla relazione del progettista e direttore dei lavori antecedente addirittura a Maggio 2017, era già stabilita la sua demolizione ?” E proseguono chiedendosi “perché, visto che le cause sono da ascriversi alle condizioni di degrado e incuria in cui versava, in 8 anni e mezzo non è stato approntato nessun intervento contenitivo ma si è atteso l’ inevitabile ?”.

L’Inevitabile che si è puntualmente realizzato la mattina scorsa, con il distacco di importanti pezzi della curva che avrebbero messo in pericolo la sicurezza dei lavoratori del cantiere” realizzano i due, che proseguono nella volontà di approfondire.

Il nostro gruppo consiliare ha formulato 2 interrogazioni discusse in Consiglio Comunale riguardo il destino dell’ area: precisamente nel febbraio 2016 e poi nel giugno 2017”.

Adesso, oltrepassata la metà dicembre 2017, e visto anche l’interesse istituzionale, ci saremmo aspettati più attenzione e sensibilità da parte dell’ Amministrazione”.

Una Sensibilità che, a nostro avviso, non si sarebbe potuta esaurire comunque in un percorso partecipativo per decidere quale manufatto collocare in loco. Sicuramente questa triste pagina della nostra Storia paesana continuerà ad animare discussioni e ricordi. Rimarrà l’ amaro che anche la più bella delle opere d’arte non potrà mai sostituire un solo mattone della nostra amata Pista” concludono Tani e Tessitori.

 

 

 

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