TROPPI MALATI – E IN PIAGGIO SI CONVOCANO GLI ASSENTI “GIUSTIFICATI”…

L'Eco del Monte e del Padule 6 Ottobre 2012 0
TROPPI MALATI – E IN PIAGGIO SI CONVOCANO GLI ASSENTI “GIUSTIFICATI”…

Con la crisi nel mondo del lavoro che attanaglia trasversalmente ogni settore produttivo ed economico, l’assenteismo dovrebbe essere roba da soffitta, uno di quei malanni, devianza malata delle grandi conquiste sindacali delle stagioni rivoluzionarie degli anni ’60, quando i soliti “furbetti” (presenti in ogni tempo ed in ogni luogo, ma in Italia particolarmente tenaci…) scambiavano la militanza sindacale e le giuste lotte intraprese per la dignità del lavoro con una perenne giustificazione per “bigiare” la fabbrica o lavorare al nero… Quanti ne abbiamo conosciuti di “mutuati perenni” che si tiravano su un altro stipendio con piccoli lavoretti manuali o coltivando un piccolo appezzamento di terra (oltretutto in barba ad ogni regola igienica). Ancora, c’era chi si accontentava dello stipendio da metalmeccanico o operaio generico e se ne stava bellamente in poltrona piuttosto che accoccolato sulla sedia del Bar, magari disquisendo con dei “colleghi” dei mali della società o del menefreghismo dei “giovani d’oggi”. Noi stessi siamo stati testimoni di un caso “clamoroso” di un ottimo padre di tre ragazzi che, sebbene occupato in catena di montaggio e fruitore di uno stipendio base di allora, pur avendo a carico anche la moglie (ufficialmente casalinga ma “operatrice domestica” de facto…), tra un’assenza dal lavoro per malattia, gli spettanti giorni di ferie pagate e i frequentissimi scioperi, è riuscito ad investire nell’istruzione dei figli sino a portarli tutti e tre all’Università. Il paradosso vuole che i tre figli siano tuttora strenuamente impegnati in battaglie (chi sul campo, chi dallo scranno di una cattedra…) per la difesa della classe operaia, vantando ciascuno il proprio retaggio di “figlio di operaio”, dimenticando che “quell’operaio” in realtà riforniva di frutta e verdura (coltivata nel terreno di cui era comodatario gratuito) tutti i mercati della piana dell’Arno, occupandosi addirittura delle consegne ai rivenditori specializzati a bordo del suo motocarro celeste.

Storie vecchie, si diceva… Non è quello che pensano i vertici della “Piaggio” di Pontedera, che in quegli anni di assenteismo imperante divenne quasi un simbolo dell’ignobile pratica nell’immaginario collettivo, nonostante le dure campagne condotte dall’azienda di Pontedera anche a suon di colpi clamorosi.

Il picco del 25% di assenze per malattia toccato nel mese di Settembre appena concluso ha allarmato chi siede nelle stanze dei bottoni, visto che nonostante siamo nel periodo dei “primi freddi” (che ancora non si sono visti…) e nei giorni in cui fa la sua prima comparsa l’influenza stagionale, il dato riscontrato del 25% di assenze “doppia” quello già alto registrato negli anni scorsi (12/15%). La percentuale di assenze “fisiologiche” è assestata addirittura attorno all’8%, motivo in più per sospettare dell’inusitata “pandemia”.

E allora che fanno negli uffici di via Rinaldo Piaggio, ai piani alti dove abbondano i colletti bianchi ?

Semplice, si pensa ad una bella convocazione degli assenti certificati per sincerarsi (non del tipo di malattia, per carità… la tutela della “privacy” lo impedisce in maniera ferrea) delle motivazioni di un accumularsi di assenze contemporanee dal lavoro quantomeno “sospette”.

Apriti cielo !!! Le cinque sigle sindacali presenti in fabbrica (le due anime della Fiom spesso in disaccordo, FimUilm e Ugl), hanno per una volta sotterrato l’ascia di guerra ed hanno proclamato uno sciopero per ieri mattina (dalle 10 alle 11) cui hanno aderito almeno il 50% dei dipendenti (secondo fonti interne alla fabbrica).

Certo, i metodi adottati dall’azienda “odorano” di vecchio, riportando ad un periodo in cui questi soprusi erano tollerati che tutti si augurano sia stato superato per sempre.

Resta il fatto che le vittime mietute da questo primo assaggio di influenza siano state davvero numerose se anche la ASl 5 della Valdera nei giorni scorsi dovette emanare un dispaccio a mezzo stampa (da noi regolarmente riportato) nel quale lamentava una situazione di forte disagio dovuta all’assenza dai propri uffici per malattia di oltre la metà del personale.

Ricordiamo (per puro amore della statistica) che nel periodo del gran caldo del luglio scorso tali percentuali di assenza non sono state minimamente avvicinate…

Leave A Response »