TENSIONE ALLA PIAGGIO: IRRUZIONE DELLA FIOM AL DIBATTITO CISL

L'Eco del Monte e del Padule 8 Dicembre 2012 0
TENSIONE ALLA PIAGGIO: IRRUZIONE DELLA FIOM AL DIBATTITO CISL

Scambi di reciproche accuse, una vera e propria irruzione ed un accenno di contatto fisico  – come assicurano molti dei presenti – l’altro ieri mattina in sala mensa della Piaggio, prima del rompete le righe generale che è scattato ieri e si prolungherà per tutte le festività (fino al 21 gennaio).

Nel salone era in corso un’assemblea della CISL, e proprio nel momento in cui aveva preso la parola Gabriello Cima (membro della Segreteria provinciale del sindacato), quando un gruppo dei soliti facinorosi della FIOM (tutti appartenenti all’ala più radicale) sono penetrati nell’assemblea che sino ad allora stava svolgendosi denza particolari incidenti. Gridando i consueti e stereotipati slogan propri di ogni frangia estrema e combattiva ad ogni latidune  (“venduti” ed anche peggio, qualcuno dice anche “fascisti”) hanno interrotto l’oratore. Ne è nato un battibecco diretto con Cima e altri, mentre gli urli rimbombavano nella sala. Ma Cima non ha lasciato il microfono.

Tutto sommato è andata bene, perchè a giudicare da come si stavano surriscaldando gli animi, si è temuto lo scontro fisico. Poi, pian piano, è tornata la calma. Il corteo Fiom è uscito dalla sala e l’assemblea Cisl è proseguita, anche se qualcuno si è alzato ed è andato via intimorito dall’irruzione. Fuori c’era la polizia, mentre nella sala si è visto il personale di sorveglianza.

Al centro di tutto, il contratto nazionale dei metalmeccanici firmato da Fim-Cisl e Uilm, e non dalla Fiom-Cgil. Ecco il perché del ‘‘venduti, venduti’’ e tutto il resto. L’assemblea Cisl, che da tempo promuove iniziative per sostenere e ripresentare la piattaforma del contratto aziendale, per ora bloccata perché il referendum interno non ha raggiunto la metà dei votanti, era programmata da giorni. Mentre lo sciopero e il corteo Fiom è stato un lampo, come già era successo in altre occasioni, e soprattutto dopo accordi raggiunti separatamente.

Una manifestazione pacifica CISL (repertorio)

“E’ stata un’azione vergognosa, per non dir peggio – commenta Gabriello Cima – e se non sono successi fatti anche più gravi è perché io e noi della Cisl siamo riusciti a mantenere i nervi calmi. Ho anche detto a questi esagitati della Fiom che se mi avessero lasciato parlare, avrei – io e tutti i responsabili CISL – accettato ben volentieri un confronto sul perché abbiamo firmato questo contratto, che secondo noi porta innegabili vantaggi, pur in un momento come questo. Ma il confronto, loro, non lo volevano. Volevano solo contestare”. Al grido di “fascisti”…

Massimo Cappellini, della Fiom, la vede un po’ diversamente: “E’ stata una contestazione come ce ne sono state molte altre, causata dalla delusione e dalla rabbia dei lavoratori in sciopero per questa firma del contratto”.

E le spinte, le intimidazioni, la violenza? “Tensione sì – risponde Cappellini – risse assolutamente no. Siamo in fabbrica, i lavoratori sanno come gestire queste situazioni. Quel che conta è la decisione presa dai lavoratori in sciopero di rompere definitivamente ogni rapporto con la Fim e la Uilm. Non collaboreremo più con loro, su niente”.

fonte: LaNazione.it

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