EVENTI CATASTROFICI NELLA STORIA. MAREMOTI, TERREMOTI, ERUZIONI, SMOTTAMENTI.

L'Eco del Monte e del Padule 17 Febbraio 2013 0
EVENTI CATASTROFICI NELLA STORIA. MAREMOTI, TERREMOTI, ERUZIONI, SMOTTAMENTI.

L’argomento potrebbe suggerire al lettore la messa in atto di tutta la serie di scongiuri di sua conoscenza, ma risulta talmente intrigante da non poterci esimere di scrivere qualcosa al riguardo e condividerlo con il pubblico.

Innanzitutto è d’obbligo porre una distinzione tra due categorie di catastrofi: quella NATURALE – terremoti, inondazioni, incendi spontanei, caduta di meteoriti, ecc… – e quella AMBIENTALE – causata dall’interazione delle attività umane -; principalmente negli ultimi 150 anni le due categorie si sono spesso sovrapposte, basti pensare al disastroso evento del terremoto (con conseguente maremoto/tsunami) del Giappone (Tohoku) del marzo 2011, quando alle già catastrofiche conseguenze dell’evento naturale, si aggiunsero gli effetti letali dovuti al danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima.

Ci occuperemo della prima categoria: EVENTI CATASTROFICI NATURALI.

 

Come non pensare all’impatto con l’asteroide che circa 65 milioni di anni fa, è ritenuto una delle concause dell’estinzione di massa dei dinosauri ? Evento che probabilmente colpisce l’immaginario collettivo più di ogni altro (poco più di 10 anni fa il cinema hollywoodiano dedicò all’argomento più di un blockbuster, ARMAGEDDON, DEEP IMPACT. Ecc…).

Passando a catastrofi delle quali ci è in qualche modo giunta notizia, proponiamo un elenco (non esaustivo) degli eventi più degni di nota, sia per numero di vittime (presunte o accertate), sia per gli impressionanti sconvolgimenti causati:

Terremoto di Valdivia (Cile) del 22 maggio 1960.

Noto anche comeGrande Terremoto Cileno, è stato il più potente terremoto mai registrato nella storia, con una magnitudo momento di 9,5. L’ epicentro fu localizzato circa 900 chilometri a sud della capitale Santiago del Cile (città più popolosa del paese, ma la città più colpita fu Valdivia. Dopo la scossa principale, una serie di fenomeni tellurici continuarono a sconvolgere il sud del paese sino al 6 luglio 1960. Il sisma fu avvertito in differenti parti del pianeta e produsse uno tsunami con onde alte fino a 25 metri, che colpì diversi stati fino alla sponda opposta dell’Oceano Pacifico

Terremoto dell’Alaska del 1964

Violentissimo sisma che si abbatté sull’Alaskail 27 marzo 1964. Il terremoto ebbe una magnitudo momento di 9,2. La scossa durò 4 minuti circa, provocando gravi danni ad Anchorage: infatti nella città crollarono diversi palazzi, si aprirono fessure nelle strade e si produsse il fenomeno della liquefazione delle sabbie. Essendo stato un evento sottomarino, il sisma generò uno tsunami con onde alte fino a 9 metri, che si abbatterono sulla costa. I morti furono 143. Questo sisma fu il più potente mai avvenuto negli Stati Uniti d’Americaed il secondo più forte di sempre.


Terremoto/Maremoto dell’Oceano Indiano del 2004.

Risultato il terzo più violento terremoto di cui si abbiano notizie certe, provocò centinaia di migliaia di morti (le stime più attendibili parlano di 230.000), principalmente provocati dalla pressochè totale disinformazione e la pessima diffusione degli allarmi da parte delle autorità.

Terremoto dello Shaanxi (Cina) del 23 gennaio 1556 – 830.000 morti

Terremoto di Haiti del 12 gennaio 2010 – 300.000 morti

Terremoto di Tangshan (Cina) del 28 luglio 1976 – 255.000 morti

Terremoto di Messina e Reggio Calabria del 28 dicembre 1908 – 130.000 morti

Maremoto di Lituya Bay (Alaska) del 9 luglio 1958 – Non fu causato da un terremoto, ma da un gigantesco smottamento di terra (30 milioni di metri cubi di roccia caddero in mare), provocando un’onda alta 525 metri, capace di sommergere completamente quasi tutti gli edifici più alti del mondo (Empire State Building 443 metri).

Circa 8000 anni fa (approssimativamente nel 6200 a.C.), un violento maremoto devastò le coste del Mar Mediterraneo centrale e orientale. Furono sonvolte le coste della Sicilia, dell’Italia meridionale, dell’Albania, della Grecia, del Nord-Africa (Tunisia, Libia ed Egitto), fino a far giungere i suoi catastrofici effetti alla Palestina, alla Siria ed al Libano. In questo caso furon ben 35 i chilometri cubi di roccia che scivolarono in mare dalle falde dell’Etna, a causa di un sisma di eccezionale magnitudo. Gli studi compiuti nel 2006 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno dimostrato come tale sconvolgimento determinò la scomparsa improvvisa di gran parte degli insediamenti neolitici costieri; una ricostruzione puramente teorica dei fatti porta a pensare che perirono a causa dell’evento non meno di 200/300.000 persone (circa i 2/3 della popolazione totale che abitava le coste del Mediterraneo).

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