ASSURDO ED AGGHIACCIANTE A ROMA: IN UNA LITE PER FUTILI MOTIVI “CI SCAPPA IL MORTO”, FREDDATO CON UN COLPO ALLA NUCA. ASSALITI I SOCCORRITORI CHE RISCHIANO IL LINCIAGGIO…

L'Eco del Monte e del Padule 13 Giugno 2013 0
ASSURDO ED AGGHIACCIANTE A ROMA: IN UNA LITE PER FUTILI MOTIVI “CI SCAPPA IL MORTO”, FREDDATO CON UN COLPO ALLA NUCA. ASSALITI I SOCCORRITORI CHE RISCHIANO IL LINCIAGGIO…

Può succedere di morire così, sotto gli occhi di tutti ed in un contesto realmente agghiacciante. Se l’incredibile ennesimo fatto di cronaca nera che sfiora nella follia non fosse accaduto nel quartiere di San Basilio, alla periferia est di Roma, si potrebbe dire che un episodio del genere potrebbe essere stato partorito dalla fervida e talvolta perversa fantasia di qualche sceneggiatore o regista “pulp-trash”, ma purtroppo i resoconti delle forze dell’ordine sono lì a dimostrare che pre una 40ina di minuti l’inferno si è materializzato in terra.

I FATTI.

Tutto nasce da una banale lite nata da un irrilevante incidente stradale, capitato tra Moreno Coppi, 18 anni, alla guida della sua utilitaria Peugeot, e Maurizio Alletto, 32, che transitava con una Mercedes classe A. I dettagli non sono ancore ben chiari, ma una volta scontratesi le due auto, tra i due automobilisti scoppiava una lite sfociata in un già di per sè grave fatto di sangue: Alletto sferrava una coltellata al volto del giovane rivale, causando l’incredibile reazione del padre, Luciano Coppi, 53 anni, guardia giurata, che rientrava in casa per armarsi di revolver; e che scendeva in strada per FREDDARE ALLETTO CON UN COLPO ALLA NUCA, in perfetto stile hollywoodiano.

Quando è arrivata l’ambulanza, già preventivamente allertata per prestare soccorso all’accoltellato, gli operatori del 118 hanno tentato di prestare soccorso al diciottenne ferito in volto ma non in pericolo di vita. Erano in tre ma sono stati picchiati da una folla di persone residenti nel quartiere. All’autista del mezzo è stata rotta una spalla. E l’ambulanza è stata bersagliata da una sassaiola. In qualche modo sono riusciti ad andare via e a portare il ferito all’ospedale Pertini.

 

Tra queste palazzine dei peggiori anni Settanta, speculazioni immobiliari, edifici diroccati e piccoli accampamenti di rom, si è verificato una sorta di linciaggio collettivo, che ha dato modo all’assassino di scappare verso la sua casa, in via Casale di San Basilio, per tentare di farla franca.

Un’altra parte della folla si era nel frattempo recata sotto casa di Luciano. Sono arrivati anche la Squadra mobile e gli investigatori dei carabinieri per arrestarlo ma quando lo hanno accompagnato verso l’auto in tanti si sono lanciati contro la guardia giurata nel tentativo di aggredirlo. Sono state necessarie alcune cariche di alleggerimento per permettere all’uomo di salire in auto e andare via.

 Il tutto avveniva non molto dopo il passaggio di consegne e l’insediamento di Ignazio Marino in Campidoglio che ha espresso la sua solidarietà agli operatori del 118. «La mia vicinanza e solidarietà va agli operatori del 118 aggrediti questo pomeriggio a San Basilio mentre cercavano di assistere le vittime di un episodio di violenza. Non possiamo accettare che nella nostra città avvengano episodi di tale gravità e in particolare che uomini e donne, che con professionalità e umanità prestano soccorso a chi è in difficoltà, siano aggrediti brutalmente».  

Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, aggiunge che chiederà una relazione agli organi competenti per capire che cosa sia davvero accaduto.  

Il direttore dell’Ares 118, Livio De Angelis, si dice indignato e perplesso: «È un’aggressione inspiegabile, siamo sconcertati. L’ambulanza è arrivata in tempi record, non c’erano motivi per questa aggressione bestiale. Non ci abitueremo mai ad atteggiamenti simili purtroppo siamo abituati a invettive e aggressioni fisiche, ma mai sono state così violente e immotivate. Sono assolutamente indignato». E ancora: «Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita». 

Il sindacato, intanto, chiede provvedimenti immediati. «Questa vicenda deve farci riflettere su quanto sia importante il lavoro degli operatori sanitari che, come questo caso dimostra, mettono a rischio anche la loro incolumità per garantire i servizi ai cittadini. È importante che la magistratura accerti le responsabilità e che le istituzioni e la politica si adoperino affinchè queste cose non accadano mai più». Lo afferma il segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio, Natale Di Colla.

UNO SCORCIO DEL QUARTIERE SAN BASILIO, PERIFERIA NORD-EST DI ROMA

FONTE: LASTAMPA

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