ADDIO A CARLO AZEGLIO CIAMPI, UN LIVORNESE SCHIVO E DISTINTO AL QUIRINALE

L'Eco del Monte e del Padule 16 Settembre 2016 0
ADDIO A CARLO AZEGLIO CIAMPI, UN LIVORNESE SCHIVO E DISTINTO AL QUIRINALE

INSEGNO’ AI NOSTRI ATLETI A ONORARE E CANTARE L’INNO DI MAMELI

Si sprecheranno fiumi di inchiostro sulla figura di Carlo Azeglio Ciampi, sul suo ruolo di garante dello Stato in anni difficili come quelli in cui ricoprì l’incarico di Presidente della Repubblica.

“L’ESSERE chiamato a rappresentare l’Italia, a essere garante della sua Costituzione, l’ho vissuto non solo come un altissimo mandato, ma soprattutto come un dovere, una missione” affermò nel suo discorso di insediamento al Quirinale. Correva l’anno 1999, e Ciampi era già stato presidente del consiglio nei turbolenti giorni a ridosso dello scandalo di “mani pulite”.

Dal canto nostro, da semplici osservatori delle questioni sociali e forse frivole, ma non per questo meno significative nei risvolti sulla vita del paese, piace ricordare il Presidente per un dettaglio sfuggito ai più: la raccomandazione ai vari atleti chiamati a rappresentare i colori italiani all’estero con la propria nazionale di CANTARE L’INNO DI MAMELI, al pari dei loro avversari provenienti magari da nazioni meno ricche di tradizioni civili, storiche e culturali.

Con Ciampi la cosa è divenuta una tradizione, possiamo adesso assistere alle performace vocali dei vari Buffon, Chiellini, Pellè, Bonucci, ecc… e dei tanti medagliati olimpici e paraolimpici. Magari qualcuno migliorerà, altri resteranno irrimediabilmente “stonati”, in tanti certamente avranno forse imparato la sostanziale differenza di significato tra il termine “corte” (sbagliato), e “COORTE” (esatto)…

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